Riceviamo e pubblichiamo per lo spazio “ComunicAzioni” un comunicato stampa da “Humanity in Focus”: raccontano di una "doppia azione" congiunta con “Ultima Generazione”, svolta lo scorso Sabato a Napoli. Le principali istanze sono due: far pagare il costo della transizione ecologica a multinazionali e gruppi che hanno causato il disastro ambientale e boicottare, come si fece con il Sudafrica, quelle aziende che fanno affari con uno stato che, ai sensi del diritto internazionale, pratica l’apartheid.
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Gli attivisti di fronte al Mc Donald della stazione centrale di Napoli |
ULTIMA GENERAZIONE INSIEME A HUMANITY IN FOCUS: LA MATTINA ALLA CONAD E IL POMERIGGIO AL MCDONALD PER DENUNCIARE LA LORO COMPLICITÀ NEL GENOCIDIO PALESTINESE
Napoli, 14 giugno 2025 – Questa mattina, una decina di persone hanno svolto un’azione simbolica presso un supermercato Conad, per lanciare un messaggio potente: abbiamo il potere di cambiare le cose attraverso i nostri consumi. Le attiviste e gli attivisti di Ultima Generazione e Humanity in Focus hanno bloccato simbolicamente le casse, esposto uno striscione e distribuito volantini per denunciare il ruolo dei supermercati nella vendita di prodotti israeliani o legati a imprese complici dell’occupazione e dell’apartheid in Palestina. A sorpresa, è intervenuto l’esercito e la polizia per identificare e sgomberare i partecipanti – un gesto che rivela quanto sia temuto persino un atto pacifico di presa di parola dentro uno spazio quotidiano come un supermercato.
Nel pomeriggio, l’azione si è spostata al McDonald’s della Stazione Centrale, parte del sistema globale di sfruttamento economico e simbolo di una multinazionale che ha attivamente sostenuto l’esercito israeliano, offrendo pasti e supporto logistico durante gli attacchi a Gaza.
A rilanciare la raccolta adesioni per il boicottaggio autunnale sono state questa mattina Ancona, Roma, Pisa, Padova, Pesaro, Cagliari dove decine di persone aderenti alla campagna Il Giusto Prezzo di Ultima Generazione hanno interrotto la routine della spesa nei supermercati. Questi luoghi, simbolo invisibile ma centrale dell’ingiustizia economica e climatica che viviamo ogni giorno, sono apparentemente neutri, ma in realtà rappresentano un terreno di speculazione, sfruttamento e concentrazione di potere.
PERCHÈ BOICOTTARE MCDONALD’S?
McDonald’s è una delle multinazionali più criticate al mondo per il suo impatto sociale, ambientale e politico. Durante l’attacco su Gaza dell’ottobre 2023, McDonald’s Israel ha offerto pasti gratuiti ai soldati dell’esercito israeliano, sostenendo materialmente l’occupazione. La casa madre ha poi deciso di riacquisire direttamente i suoi 225 ristoranti in Israele, rafforzando il legame con un contesto di violazioni dei diritti umani. A livello ambientale, McDonald’s è tra i maggiori acquirenti globali di carne, con un impatto enorme su deforestazione, consumo d’acqua ed emissioni di gas serra. I suoi fornitori – come Cargill – sono associati a pratiche altamente inquinanti e dannose per l’ambiente. Il cibo offerto è altamente processato, con conseguenze gravi per la salute pubblica: obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Nonostante il marketing "green", McDonald’s rappresenta un sistema che danneggia ambiente, diritti e salute. Boicottarlo è un atto di responsabilità.
La campagna lanciata oggi è chiara: se entro l’autunno raccoglieremo 100.000 adesioni, da ottobre partirà un boicottaggio organizzato contro i supermercati per chiedere al governo il taglio dell’IVA sui beni essenziali, finanziato con un prelievo sugli extraprofitti delle aziende più inquinanti. Il boicottaggio è una forma di pressione collettiva già efficace altrove: in Croazia ha portato alla calmierazione dei prezzi. La GDO -Grande Distribuzione Organizzata, ndfanza- è un settore potente e poco trasparente: mentre agricoltori e famiglie pagano la crisi climatica, i colossi del commercio aumentano i profitti. Boicottarli significa rompere questo meccanismo, rendere visibile un’ingiustizia strutturale e pretendere un cambiamento concreto. Il boicottaggio si affianca alla disobbedienza civile di Ultima Generazione: è uno strumento di massa, accessibile ed efficace. Inoltre, molte catene – come Carrefour e McDonald’s – sono complici dell’occupazione israeliana, sostenendo economicamente aziende coinvolte nella colonizzazione e offrendo aiuti all’esercito durante i bombardamenti su Gaza. Non possiamo essere complici: i nostri consumi possono e devono essere una scelta politica.
E se smettessimo di fare la spesa tutti assieme? Fallo anche tu: ultima-generazione.com/boicottaggio/
Possiamo cominciare a fare qualcosa di concreto contro il genocidio partendo da quello che mettiamo nel carrello della spesa: scaricate applicazioni come “No Thanks” e “Boycat” (le abbiamo testate entrambe e la prima sembra funzionare meglio), seguite le campagne del movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) e non acquistate prodotti di aziende che fanno affari con uno stato terrorista che applica l'apartheid e pratica il genocidio.
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