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26.1.25

COS'È LA DAANES (O AANES) E COME È ORGANIZZATA

FUNZIONAMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE AUTONOMA DEMOCRATICA DELLA SIRIA DEL NORD-EST, NOTA AI PIÙ CON LA SINEDDOCHE "ROJAVA"


Nell’articolo pubblicato ieri abbiamo tracciato a grandi linee le coordinate teoriche del Municipalismo Libertario e del Confederalismo Democratico. In questo post spieghiamo invece come funziona concretamente l’applicazione di questi modelli di democrazia diretta e radicale nell’Amministrazione Autonoma Democratica della Siria del Nord-Est (in acronimo DAANES, precedentemente chiamata e più nota come AANES).

Oggi, a 10 anni esatti dalla conquista di Kobane, la regione che si è guadagnata l’autonomia sconfiggendo l’ISIS continua a essere in pericolo. Per chi non fosse familiare con le sigle YPG/YPJ, SDF e con le svariate formazioni della guerra civile siriana, consigliamo la lettura di questo altro articolo “long-form”. In particolare, nel paragrafo intitolato Da una partita di pallone al Confederalismo Democratico, passando per le “Forze Democratiche Siriane” (SDF) e ritornando a Kobane”, si racconta come sono nate le forze di resistenza presenti nel Kurdistan occidentale, inizialmente dei comitati di autodifesa popolare.

Nella conclusione di questo articolo parleremo degli ultimi avvenimenti e di altre questioni di “geopolitica popolare”.



Uno schema che riassume il funzionamento della DAANES, una mappa e altri simboli. Descrizioni più accurate si trovano nelle singole immagini dell'articolo.



IL ROJAVA E LA DAANES SONO LA STESSA COSA?!

Spesso sentiamo genericamente parlare di “area curdasiriana e di “Rojava”, parola che significa “occidente” e indica ilKurdistan dell’Ovest”. In realtà il Rojava indica solo uno dei cantoni dell’Amministrazione Autonoma Democratica della Siria del Nord-Est e viene usato come sineddoche in riferimento all’intera DAANES. Eppure nella DAANES oltre ai curdi ci vivono arabi, turkmeni, siriaci, assiri, armeni, circassi,yazidi e ceceni. Parliamo di circa 4 milioni di abitanti con diverse culture, fedi e lingue (quelle ufficiali sono arabo, curdo e siriaco) in territori che vanno oltre il Kurdistan occidentale. Non è di secondaria importanza ricordare che le SDF, le forze armate che difendono la DAANES, sono a maggioranza araba, anche se spesso vengono definite genericamente come “forze curde”.

Come abbiamo già accennato, la DAANES nasce dall’opportunità offerta dalle vittorie sul campo di battaglia contro l’ISIS, dalle pratiche della resistenza curda e dalle idee del suo leader più rappresentativo, Abdullah Ocalan. Con il tempo Ocalan ha abbandonato sia l’aspirazione irredentista di creare uno stato curdo indipendente che il paradigma marxista-leninista, adottandone uno libertario ed eco-socialista. Per implementare concretamente il Confederalismo Democratico esiste l’ Unione delle Comunità del Kurdistan, in acronimo KCK, organizzazione che ha sostituito il KKK. Le attività di quest’ultima erano concentrate sui curdi in Turchia, mentre il KCK funge da organizzazione ombrello per le formazione politiche “sorelle” del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, di cui Ocalan era tra i fondatori: il PYD siriano, il PJAK iraniano e il PÇDK iracheno.

25.1.25

CONFEDERALISMO DEMOCRATICO E MUNICIPALISMO LIBERTARIO

DEFINIZIONE E IMPOSTAZIONE TEORICA


Nei circoli di attivisti e militanti di sinistra si sente spesso parlare di “Rojava”, di Confederalismo Democratico e della Siria del Nord-Est. In questi ambienti è ampiamente risaputo che il Confederalismo Democratico deriva dalle idee di Abdullah Ocalan, a sua volte modellate su quelle del teorico Murray Bookchin, e si basa su tre pilastri: ecologia, femminismo e democrazia diretta. Poco si sa di come questo paradigma politico funziona in concreto e di come viene implementato nell’Amministrazione Autonoma Democratica della Siria del Nord-Est (in acronimo DAANES, precedentemente chiamata AANES).


A sinistra Abdullah Ocalan in un primo piano: sorride mostrando i denti, appoggia la mano sulla sua guancia e ha capelli e baffi brizzolati. A destra Murray Bookchin seduto con un berretto. Ha capelli e baffi bianchi ed è in carne. Il suo sorriso è più serrato.
A sinistra Abdullah Ocalan in una foto di Halil Uysal da Wikimedia rilasciata con licenza Creative Commons. A destra Murray Bookchin.



Per questo, nel decimo anniversario della liberazione di Kobane, proponiamo due articoli.

In questo primo post, incluso tra le pagine della rubrica Define, forniamo una breve definizione di "Municipalismo Libertario" e "Confederalismo Democratico" concentrandoci sull’aspetto teorico di questi modelli.

Nel successivo cerchiamo di fare chiarezza sulla sua applicazione pratica, la DAANES, una struttura semi-statale con l’utopica ambizione di creare una democrazia senza stato, un auto-governo “dal basso verso l’alto”. Concluderemo questi due articoli su uno degli esperimenti più alti e concreti di “democrazia radicale” con alcune considerazione di “geopolitica popolare” sulla stretta attualità e sulla “rivoluzione del Rojava” o “rivoluzione confederale”.



DECENTRALIZZARE IL POTERE

Il Confederalismo Democratico, modello politico delineato da Ocalan durante la sua prigionia, deriva a sua volta dal Municipalismo Libertario del teorico libertario Murray Bookchin. Si chiama così perché il cuore di questo sistema socialista-libertario sono piccole comunità locali, municipi che si auto-governano tramite assemblee, connessi tra loro in confederazioni. La dimensione locale e de-centralizzata dei municipi ha lo scopo di favorire la partecipazione diretta di tutte e tutti. I cittadini prendono decisioni direttamente e non sono passivi come nelle democrazie rappresentative, dove il loro ruolo oramai è limitato a mettere una crocetta su una scheda elettorale periodicamente.

Per Bookchin si trattava di <<reclamare la sfera pubblica per esercitare la cittadinanza in maniera autentica, mentre si abbandona lo squallido ciclo del parlamentarismo e dell'inganno del suo meccanismo “partitico” come mezzo rappresentativo (…) di sviluppare una nuova etica basata su condivisione e cooperazione>> tramite la pratica del controllo popolare diretto della sfera pubblica, da esercitare faccia a faccia in assemblee. Un obiettivo evidentemente irrealizzabile con la struttura centralistica degli stati, storicamente <<fini a sé stessi>>, separati e al di sopra delle comunità, non un mezzo per servirle.

1.1.25

DEM INCONTRA OCALAN: PRONTO A NEGOZIARE CON LA TURCHIA...

MA ERDOGAN VUOLE TRATTARE DAVVERO?!

Aggiornamento sull'ex-leader del PKK e teorico del “Confederalismo Democratico”. In questo post:

  • Dopo la visita di suo nipote a Ottobre Ocalan ha ricevuto, a Dicembre, una delegazione del DEM
  • Il contenuto dell’ultimo messaggio di Ocalan in cui ribadisce di avere le capacità per giungere a una soluzione diplomatica della questione curda.
  • Alcune considerazioni di “geopolitica popolare” sugli scenari di breve termine dopo la caduta di Assad.


Sullo sfondo un cielo nuvoloso e alcuni grigi palazzi, oltre ad alcune persone. Al centro risalta una bandiera con il volto di Ocalan e delle scritte in curdo. Si intravedono altre bandiere con Ocalan in uniforme e la stella rossa nel simbolo del KCK.
Foto di archivio di una manifestazione per la liberazione di Ocalan a Napoli de "Lo Skietto"