22.6.22

La definizione dei “social”: i social media e i social network sono la stessa cosa?

Si parla spesso dei social media e dei social network (o semplicemente dei social): questo breve post della rubrica Define tenta di fare chiarezza sull’aspetto semantico di queste espressioni. Infine si distinguono sei categorie diverse di “social”.

 


RETI SOCIALI ONLINE E OFFLINE

I termini “social network” e “social media” sono spesso usati in maniera indistinta, insieme a quello che li ingloba e che sembra affermarsi negli ultimi anni, ossia, semplicemente: “social”.

21.6.22

L’editoria anarchica in Italia: case editrici tradizionali e sigle editoriali informali

Per la rubrica di “Esami Infiniti” oggi parliamo di case editrici “anarchiche”, ovvero delle sigle editoriali della galassia “libertarianeggiante”. In un precedente post di post di questa rubrica era stato pubblicato il primo capitolo di una tesi sull’ editoria libertaria italiana: si presentava un’iper-concisa storia del movimento anarchico in Italia intrecciata a uno stringatissimo viaggio in quella del panorama editoriale italiano; vi si trovano anche delle nozioni molto basilari su terrorismo e uso politico della violenza (uso contestualizzato anche rispetto all’anarchismo e considerando che gran parte della “galassia anarchica” si configura, almeno sul versante delle pubblicazioni, in maniera “insurrezionale”).

Nel secondo capitolo della tesi, proposto in questo post, si tratta dei vari “editori”, formali o meno, e più o meno autoprodotti, a partire dalla fine dell’800: queste pubblicazioni possono essere definite “di nicchia” e sono all’interno di un’altra nicchia, quella delle autoproduzioni “pure” e degli editori semi-independenti che pubblicano “poco” dal punto di vista quantitativo…

Prossimamente si pubblicheranno altri due capitoli della tesi, che si occupano rispettivamente dei periodici cartacei e delle pubblicazioni online.



Banchetto con pubblicazioni anarchiche

(immagine tratta dal sito malacoda.noblogs.org)



20.6.22

Ascoltare video YouTube in background: due procedure diverse con Chrome

State cercando una maniera di ascoltare dei video di YouTube in background (cioè mentre svolgete altre attività sul vostro telefonino o a schermo spento)?! In questo primo post della rubrica TrikTèk e nel video collegato vi spiego come si può fare usando il browser di "Big G" (e quindi Google Chrome, ma anche Brave, dato che entrambi si basano su Chromium) sugli smartphone con sistema operativo Android.

Nel video collegato a questo post si illustrano due procedure: una è più immediata, l'altra è leggermente più macchinosa ma sembra essere l'unica per i telefonini più datati (la differenza consiste nel continuare la navigazione nel browser prima di uscire da esso... Sembra troppo difficile a leggersi?! Allora guardate il video, è molto più semplice di quello che sembra!).








La prima procedura (quella più immediata) è nota almeno da circa 5 anni: viene spiegata in questo video di Fanpage. Dato che sul mio vecchio telefono quella non funzionava ho deciso di fare quest'altro video spiegando la seconda maniera (altrimenti sarebbe stato inutile, la linea editoriale di questa "fanzina generalista" non prevede il ripetere cose già dette per scrivere più "parole" e riempire pagine con lo scopo di vendere più pubblicità, finendo per alimentare l'overloading informativo).

16.6.22

“Il” Buddha grasso e sorridente oppure “un” “semplice” budda?!

Nel post della rubrica di fact-checking di quest'oggi ci occupiamo del cosiddetto "Buddha grasso" o "Buddha felice".

Perché, nell’iconografia buddhista, Buddha talvolta è rappresentato come un uomo sovrappeso e sorridente, mentre altre volte è magro?!

In estrema sintesi: perché l’uomo sorridente e grasso non è il” buddha storico (personaggio storico, fondatore del buddismo, con il nome “all’anagrafe” di Siddhārtha Gautama). 

14.6.22

La scienza e l’infinito

Il post che segue è stato scritto molti anni fa da un professore di matematica, quando la parola “post” ancora non diceva nulla ai più. Nasce dal suo “tormento” sull’impossibilità umana di comprendere le ragioni prime e ultime dell’esistenza, ed esprime il concetto secondo cui si può “razionalmente” tendere sempre di più (e infinitamente) verso “la Verità” senza però raggiungerla: il “sentimento” è uno strumento che potrebbe penetrare la radice intima delle cose, mentre il “razionale” (semanticamente, ma forse non logicamente opposto) sembra gettare luce solo sulla loro superficie.


La percezione dell’infinito è cosa antica nel sentire degli uomini. Per il poeta è sensazione vaga e indefinita che suscita l’immaginazione e fa subentrare il fantastico al reale. Per l’uomo di scienza è felice intuizione di ciò che non ha limiti di numero, di spazio e di tempo, che si palesa alla mente nella difficile e faticosa impresa della conoscenza degli intimi segreti dell’universo.

Lasciamo immaginare al poeta <<gli spazi interminabili e i sovrumani silenzi>> per dire qui, quando e come il pensiero, percorrendo gli ardui sentieri della scienza, riesce a captare l’infinito.

9.6.22

Impressioni da “Raise Your Zine” e l'importanza di "fare rete"!

Fanrivista ha mandato il suo inviato non speciale allo spazio Piave, dove dal 3 al 5 Giugno si è tenuta la prima edizione di Raise Your Zine, festival di “zine”, photobook , arti visive e sonore imperniato sulla fotografia, nonché prima “call for artist” organizzata da TheDocks insieme a Il Varco Srls e a Passepartout Photo Prize. Il “festivalino” non è stata una mera esposizione di lavori, ma un’importante occasione per “fare rete” tra artisti, fotografi, curatori ed editori: quando ci si pone al di fuori dall’editoria mainstream ogni evento del genere assume un’importanza cruciale sia per “promuoversi” a vicenda, sia per ideare e sperimentare nuove pratiche creative e di vita.


L’associazione di promozione sociale The Docks, attiva nel campo delle arti visive e della fotografia, sostiene progetti editoriali ed è <<un contenitore creativo polifunzionale con vista sui binari>> immerso nella giungla urbana del quartiere Soccavo di Napoli.


Non è stato possibile seguire degnamente tutte le presentazioni, le zine e le autoproduzioni presenti, per la scarsità di “risorse” sia umane e disumane di cui questa fanza/rivista (che attualmente è nei fatti una one-person zine) dispone: anche se gli espositori si contavano sulle dita di due mani, la tre giorni è stata densa di immagini con cui rifarsi gli occhi, spunti di riflessione sul mondo delle autoproduzioni, su questioni storiche, artistiche ed editoriali. Per questo il nostro Cronista Autogestito ha cercato di fare del suo meglio, focalizzandosi (forse un po’ egoisticamente) su alcune “impressioni” (non solo fotografiche) che hanno colpito particolarmente i suoi occhi, e hanno attraversato in entrata e in uscita il filtro della sua mente, e che si connettono a più ampie vedute sul mondo delle autoproduzioni proprie di Fanrivista.



1.6.22

Report dal UE' UNDERGROUND ECCETERA: autoproduttori e autoconsumatori si incontrano (e si sovrappongono)

Questo post è un resoconto del festival di autoproduzioni indipendenti UE’ 2022: nella prima parte si fa un breve punto su questo tipo di festival in generale; nella seconda si recensiscono le presentazioni avvenute nella tre giorni con alcuni concetti pregni di implicazioni politiche, sociali e artistiche, che spaziano dalla lotta di classe alle sperimentazioni anarco-narrative; analoghe considerazioni si trovano nella parte conclusiva, in cui si fa un “tour” virtuale tra i banchetti con tante foto e alcune video interviste. Spero lo troviate utile oltre che un bel ricordo dello UE’ di quest’anno. Buona lettura, visione e ascolto!

I FESTIVAL DELLE AUTOPRODUZIONI: SPERIMENTARE E REALIZZARE UN’ALTERNATIVA AL MERCATO

La sperimentazione di pratiche autogestionarie e mutualistiche sganciate dalla logica del mercato selvaggio e dell’accumulazione finalizzata a sé stessa, il riuscire a “fare rete” tra “artivisti” e attivisti, la promozione di opere che non troverebbero spazio nei circuiti mainstream, il contatto senza intermediazione con l’artista di un’opera, i momenti di convivialità e confronto: sono gli intenti e gli obiettivi cruciali dei cosiddetti festival delle autoproduzioni, tra cui c’è il UE’ Underground Eccetera.