Si parla spesso dei social media e dei social network (o semplicemente dei social): questo breve post della rubrica Define tenta di fare chiarezza sull’aspetto semantico di queste espressioni. Infine si distinguono sei categorie diverse di “social”.
RETI SOCIALI ONLINE E OFFLINE
I termini “social network” e “social media” sono spesso usati in maniera indistinta, insieme a quello che li ingloba e che sembra affermarsi negli ultimi anni, ossia, semplicemente: “social”. Per avere un’idea della confusione, o quantomeno commistione dei due concetti, basta notare che l’enciclopedia online Treccani, a oggi, contiene la sola voce “social network”, mentre “social media” ricorre solo in alcuni esempi del vocabolario Treccani e in una pagina della sezione “Atlante” (sezione in cui si trovano due elenchi dove per esempio Twitter viene incluso tra i “social media” anche se si può benissimo considerare come un network sociale[1]). Esiste anche una voce dedicata ai “media sociali” (risalente al 2013 e inserite nella categoria “Lessico del XXI Secolo”) che include ogni tecnologia e <<strumenti dell’informazione e della comunicazione volti a creare, scambiare e condividere su Internet contenuti multimediali quali testi, immagini, video e audio>>, e dunque anche web TV, giornali e perfino il sistema operativo open source Linux [2].
Su Wikipedia, alla voce italiana “social media”, le due espressioni venivano usate come sinonimi e infatti c’era scritto[3]: <<Social Media o Social Network, è un’espressione generica che indica tecnologie e pratiche in rete (…) per condividere contenuti (…)>>, e alla voce “Rete sociale” si parla di social media come <<la versione di Internet delle reti sociali>>. Riassumendo si può affermare che esiste una definizione sociologica di “rete sociale” [4] dalla quale deriva quella riferita alle reti sociali virtuali e ai media che ne permettono la creazione e che sono oggetto di condivisione.
Entrambe le espressioni possono essere usate come sinonimi oppure per enfatizzare l’aspetto del “medium” usato o della “rete” che si viene a creare.
Secondo una diffusissima definizione di due studiosi (illustrata nel prossimo paragrafo) i siti dei social network (ossia i social più comuni come Instagram, Twitter e Facebook) rappresentano solo un tipo di social media…
Inoltre, a mio avviso, è importante tenere conto del fatto che alcuni social potrebbero presentare caratteri ibridi della seguente classificazione.
SEI TIPI DI SOCIAL MEDIA
Secondo la classificazione
di Andreas Kaplan e Michael Haenlein i “social networking sites”
rappresentano una di sei
categorie di social media:
consistono in applicazioni con dei profili
incentrati soprattutto su informazioni personali, con ogni tipo di contenuto
possibile, dalle foto ai file, e con la possibilità di invitare terzi (di
solito colleghi o amici) e inviare messaggi istantanei o email. Di questi il
più famoso è probabilmente Facebook.
Una seconda categoria è
quella dei “collaborative projects”, forse <<la manifestazione più democratica di UGC[5]>>
dato che permette la creazione di
contenuti da parte degli stessi utenti finali, alla quale appartengono i
siti wiki e le
applicazioni di “social bookmarking” ossia raccolte di link.
Poi ci sono i già
menzionati blog, definiti dai due studiosi come la prima forma di social media, grazie
alla possibilità dei commenti.
Un altro tipo di “social”
sono i “Content Communities” il cui scopo principale è
quello di condividere un tipo principale
di contenuti, e quindi video nel caso di Youtube o presentazioni nel caso di Slideshare. La loro caratteristica è quella di non richiedere la
creazione di un profilo personale oppure, se richiesto, di solito contiene solo
informazioni basilari.
Gli ultimi due tipi di
social media secondo questa classificazione sono i “virtual game
worlds” e i “virtual social worlds”,
dei mondi tridimensionali con avatar personalizzabili in cui
interagire insieme ad altri utenti: i primi, come World of Warcraft, sono dei “Role
Play Game” (detti più precisamente MMORPG che sta per “massively
multiplayer online RPG”) in cui si agisce secondo regole e scopi precisi. I
secondi, come Second Life, pur
essendo simili ai primi non hanno delle regole particolari da seguire e tendono
a riprodurre una vita che ricalca quella reale. Per questo sono definiti anche
semplicemente come “virtual worlds”. Il
caso del videogioco Minecraft
rappresenta un ibrido dei due tipi di mondi virtuali, oltre che un esempio di
“realtà ibrida”: nato come gioco online, oggi fornisce anche ambienti virtuali
utili all’apprendimento e addirittura una biblioteca virtuale per ospitare
testi censurati in svariati paesi (almeno fin quando i rispettivi governi non
vieteranno il “gioco” del tutto).
Questa breve descrizione dei tipi e delle definizioni dei “social” è tratta da una tesina per un esame di informatica sulla scrittura collaborativa, pubblicata integralmente sul sito di un filologo del web e aggiornata per la pubblicazione su questa Fanzina/Rivista. C'è qualcosa che non è chiaro?! Sentite il bisogno di aggiungere qualcosa o fare delle correzioni?! Usate i commenti qui sotto oppure comunicatelo "socialmente" sui social che vi hanno portato su questa pagina... Grazie!
[1] http://www.treccani.it/magazine/atlante/scelti_nel_web/socialmedia/mainArea.html Questa
pagina, adesso non più raggiungibile, è ancora disponibile al seguente
indirizzo https://web.archive.org/web/20200220232035/http://www.treccani.it/magazine/atlante/scelti_nel_web/socialmedia/mainArea.html
[2] La definizione di “media sociali” fornita dall’enciclopedia, a mio avviso, sembra essere troppo ampia e generica, in quanto adatta a tutti i tipi di media “non tradizionali”, in particolare a quelli che permettono il contributo dei fruitori e la scrittura collaborativa. Inoltre al suo interno si trova una frase tronca: <<Si distinguono dai media tradizionali (per es. la televisione) per il modo di condividere e diffondere le informazioni, non più di tipo passivamente unidirezionale ma con la partecipazione attiva degli utenti, che da fruitori diventano anche editori, sulla base dei principi del PARTE DELLA FRASE TAGLIATA –NDA- .>> https://www.treccani.it/enciclopedia/media-sociali_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/ url consultata il 22/06/2022
[3] Qui si trova la pagina di Wikipedia come si presentava a Luglio del 2020 https://web.archive.org/web/20200731181436/https://it.wikipedia.org/wiki/Social_media : adesso la pagina è cambiata
[4] http://www.treccani.it/vocabolario/social-network_%28Neologismi%29/ << In sociologia, gruppo di persone legate
tra di loro da fattori sociali e culturali condivisi, studiato in particolare
nell’ambito di ricerche antropologiche sull’interculturalità.>>
[5] Acronimo di User Generated Content (Contenuto Generato dagli Utenti)
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