I processi e le “devianze” dell’ex-premier, l’inchiesta sui finanziamenti russi alla Lega e le teorie sulla sostituzione etnica mutuate da Hitler (sostenute da chi ci governa), le casse di Vodka e di Lambrusco, la guerra in Ucraina e i foreign-fighter neo-fascisti (ma anche "di sinistra"), il gas russo e quello algerino, il lettone di Putin e la “propaganda LGBT” dei servizi “deviati”.
Trattiamo questi argomenti nel lunghissimo editoriale “strampalato” e “impasticciato” che segue (editoriale con caratteri ibridi dell’inchiesta giornalistica su fonti aperte), coprendo un arco temporale che va da “Tangentopoli” al conflitto in Ucraina passando per “Moscopoli”.
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Il foto-collage di "Skietto" che include alcune immagini che accompagnano questo maxi-post: tre foto tra le migliaia di scatti nella residenza sarda di Berlusconi del reporter Antonello Zappadu e diffuse originariamente da "El Pais" nel 2009 (che hanno fatto il giro del Mondo e al centro di diverse vicende giudiziarie) con al centro l'ex premier ceco Topolanek; sullo sfondo, in basso, uno screenshot del sito di Giorgia Meloni; in basso a destra Berlusconi, Bush e Putin durante gli accordi di Pratica di Mare e un opuscolo dal titolo "da Pontida a Mosca"; più sopra i due esponenti del Coordinamento solidale per il Donbass accolti dal governatore di una delle due repubbliche autoproclamate; infine ci sono tre simboli "nazi-comunisti": in alto a sinistra e a coprire il pene di Topolanek i simboli del Partito Nazional Bolscevico, mentre sulla destra c'è il simbolo di "L'Altra Russia". |
Con il ritorno di Berlusconi in parlamento purtroppo dobbiamo tornare a parlare di “gossip”, o meglio di “pseudo-gossip”, di pettegolezzi tragicomici collegati a serie vicende giudiziarie e politiche… Malvolentieri, invece di pensare a risolvere problemi come quello dei cambiamenti climatici, torniamo ad occuparcene. Molti di questi “pettegolezzi”, legati all’”amico Putin”, non possono non ritornare alla mente e alla ribalta delle cronache dopo la diffusione degli audio in cui Berlusconi (aka “Mr B.” o semplicemente “B.”) narrava della sua profonda amicizia con l’autocrate. Parliamo di ciò nella prima parte di questo pseudo-editoriale “travagliato” sul “nuovo” governo che vi apprestate a leggere…
Ma andiamo per ordine spiegando la suddivisione di questo “saggio”-editoriale-inchiesta:
iniziamo con una premessa metodologica, politica e medialmente-critica sul confine tra gossip tragicomico e vicende di “travagliata” cronaca politica/giudiziaria, nonché su subdole tecniche di propaganda...
Passiamo poi ai processi e alla storia politica di Silvio, intonando “purtroppo Silvio c’è”, e dunque parodiando la canzoncina che diventò virale molti anni prima dell’esistenza dei social network e del “meme” specifico della Meloni (quello che, sulle note di una musica trash da giostra recita: “io sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana ecc.”). Spieghiamo anche come il processo Ruby si intreccia con le vicende della nuova premier che, sostanzialmente, ammise di stare con B. solo per opportunismo politico. Inoltre parliamo anche delle teorie complottiste riguardanti i “servizi LGBT deviati” e il perfido e surrettizio “piano di sostituzione etnica” a danno della civiltà giudaico-cristiana europea (tanta roba!).
Dopo uno sforzo intellettuale, per comprendere le magagne legali di B. e lo spirito “tribolato” di questo maxi-post, passiamo a parlare dei famosi audio in cui si intuisce che a Berlusconi e Putin piace bere alcol, ed entrando nella strettissima attualità relativamente all’eterna questione dei gasdotti dai tempi di Craxi a oggi, passando per le proteste di Euromaidan.
Infine sintetizziamo la vicenda dei presunti finanziamenti alla Lega dalla Russia (nota anche come Moscopoli, Russiagate e scandalo Metropol ) sfiorando l’intricata vicenda degli estremisti di destra diventati “foreign-fighters” pro-Putin per “de-nazificare” l’Ucraina, vicenda in cui l’appartenenza politica e i concetti di “destra e sinistra” sfumano nella tonalità “rossobruna”, con divisioni sul supporto a Putin o all’Ucraina all’interno della stessa estrema destra e con la partecipazione al conflitto di milizie di sinistra.
Tutto all’insegna della tragicomicità e con un sforzo rigoristico per la narrazione di eventi storici e di cronaca giudiziaria: questo è un articolo lunghissimo (speriamo che almeno una singola persona lo legga per intero, valutiamo di pagarla per leggerlo!!! -scherzo-) per cui se non riuscite a leggerlo tutto d’un fiato salvate la pagina tra i preferiti e ritornateci, magari leggendo un paragrafone alla volta: se volete saperne di più sulle teorie del complotto portate avanti da chi ci governa in questi giorni, se volete piangere, riflettere e ridere amaramente sui rapporti tra la Meloni e Berlusconi, tra la Lega e il nazismo (seriamente!), se siete nostalgici del “ventennio” Berlusconiano (il tempo effettivo in cui è stato in carica come premier è di quasi dieci anni) perché ci siete cresciuti dentro (come me) o se fate parte delle generazioni dopo i millennial e volete saperne di più, non potete perdervelo, non ve ne pentirete lo prometto! Se poi questa promessa, alla fine della lettura, non sarà stata mantenuta, e se non sarete giunti alla fine dell’articolone con <<viva e vibrante soddisfazione>> (cit. di Giorgio Napolitano) e con mesta consapevolezza sulla situazione politica, allora non tornate più sulle pagine di questa fanza/rivista, mettente DIS-like, abbassate pollici all’ingiù, UN-followateci sui social e licenzieremo l’Editorialista Travagliato che ha scritto questo pezzo (che tra l’altro non abbiamo “assunto” perché si auto-gestisce e si auto-sfrutta, quindi c’è poco da perdere...).
BUONA LETTURA, LOVE!
Le “Travagliate” storie di Gossip “tragicomico” e i motivi per cui ci si dimette sugli altri pianeti
Il <<liberal-montanelliano>> Marco Travaglio è probabilmente il giornalista che più, e meglio, si occupato di Silvio Berlusconi e delle sue vicende giudiziarie: pur non stimando le idee politiche del fondatore de “Il Fatto Quotidiano” penso sia indubbio riconoscere il suo valore di cronista giudiziario e, perciò, la prima parte di questo lunghissimo pseudo-editoriale in un certo senso lo “omaggia”.