UN’ALTRA ESTRADIZIONE CONCESSA DOPO LA DISCUSSA LEGGE ANTITERRORISMO
Aggiornamento sulla questione delle estradizioni richieste dalla Turchia a Svezia e Finlandia come condizione per la ratifica dell’entrata nel patto atlantico.
![]() |
"Schiaccia" o clicca l'immagine per ingrandirla e vederla nitida |
A Maggio dello scorso anno, quando i due paesi scandinavi siglavano un memorandum con la Turchia in cui si impegnavano a cooperare nella lotta al terrorismo, abbiamo cominciato a seguire le pretestuose richieste di Ankara in un apposito format intitolato “Come va a finire?!”: pretendeva la consegna di più di 150 dissidenti, per lo più nell’ambito della sinistra curda ma non solo, che venivano bollati come “terroristi” (tra i quali c’era addirittura una parlamentare svedese curda-iraniana, un poeta deceduto da anni e un giornalista che sarebbe vicino alla confraternita islamica “gulenista”).
Tra le varie domande ci chiedevamo se il nuovo governo di destra svedese avrebbe continuato a cedere alle richieste del “Sultano” Erdogan sulla pelle dei curdi, mentre almeno due persone nell’ultimo anno sono state estradate e la recente approvazione di una nuova legge antiterrorismo nel paese scandinavo desta preoccupazione: più che combattere il terrorismo, mentre Erdogan supporta milizie jihadiste in chiave anti-curda (con le forze militari siriane a maggioranza curda alleate alla NATO contro l’ISIS e tacciate dall’alleato NATO turco di essere a loro volta terroriste), la nuova norma potrebbe mettere seriamente in pericolo una serie di diritti fondamentali, a cominciare dalla libertà d’espressione, potenzialmente identificando come “propaganda” l’attività dei simpatizzanti e sostenitori del PKK, oltre a criminalizzare qualunque forma di supporto logistico, e non parliamo di forniture di armi ma anche, banalmente, l’offrire accoglienza a chiunque sia considerato, a torto o a ragione, appartenente a un’organizzazione terroristica.
La NATO infatti è una di quelle istituzioni che considera il PKK (il Partito dei Lavoratori del Kurdistan il cui leader recluso, Ocalan, ha compiuto un salto ideologico dal nazionalismo e dal marxismo-leninismo al modello confederalista-democratico libertario e che ultimamente ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale) un’organizzazione terroristica, nonostante molti ne chiedano la cancellazione dalle apposite liste, e che a partire dal memorandum siglato la scorsa estate a Madrid anche i due paesi scandinavi considerano tale.