“CAOS”, PUÒ ESSERE ANCHE “PURA” DEMOCRAZIA
Per la rubrica “Define” parliamo del concetto di anarchia (da non intendere come assenza di regole e quindi “anomia”) e dell’anarchismo, la multiforme dottrina e teoria politica anarchica o libertaria. Dopo aver cercato di fare chiarezza su alcuni concetti basilari relativi ai vari “anarchismi”, argomentiamo che l’anarchia può essere concepita come la forma più “pura” della democrazia.
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In foto una bandiera con la "A Cerchiata" su sfondo bianco e nero: è il simbolo dell'anarco-pacifismo. Foto originale da Anarcopedia (titolo "APF-flag" , rilasciata con licenza Copyzero 1.0, autore "K2"). |
LA PAROLA ANARCHIA NEL SENSO COMUNE
Nel senso comune la parola anarchia viene intesa come “caos”, come stato di disordine in cui riescono a dominare solo i più furbi, crudeli, prepotenti e “forti”, sia fisicamente che mentalmente. L’etimologia del termine deriva dal greco antico: la parola “arché” può significare “principio”, “potere” o “comando” e il prefisso “an” indica l’assenza di qualcosa. Perciò possiamo tradurre letteralmente “anarchia” come assenza di potere, di comando o di un principio ordinatore. Questa parola è infatti solitamente usata per descrivere dei contesti in cui il potere politico è troppo debole oppure viene totalmente a mancare, generando una situazione di scompiglio e criminalità diffusa.
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La "A Cerchiata", il principale simbolo dell'anarchia e dell'anarchismo. Secondo alcuni il cerchio rappresenterebbe una "O", e quindi il simbolo si rifarebbe al motto: "Ordine e anarchia". Foto da Pixabay |
Ma esiste anche un’accezione positiva del termine secondo la quale “anarchia” non significa assenza di regole e disordine, ma assenza di regole imposte dal potere di un’autorità tramite la forza, assenza di un’autorità statale che impiega un potere che non è solo necessariamente fisico ma anche economico, sociale, religioso, culturale, e così via. Le regole ci sono, ma vanno decise da persone che si associano “dal basso verso l’alto” liberamente, non influenzate da dinamiche coercitive, gerarchiche e autoritarie, costruendo un ordine sociale basato sulla solidarietà e sul rispetto delle libertà di individui e gruppi, senza asimmetrie di potere, senza classi sociali, in un mondo senza confini e mettendo in discussione la “naturalezza” delle entità statali che minano i principi di sorellanza e fratellanza universali. Secondo chi scrive l’anarchismo, o anarchia, non solo non va intesa come “assenza di regole” (anomìa), ma può essere concepita come la forma più pura della democrazia…