Questo post è un resoconto del festival di autoproduzioni
indipendenti UE’ 2022: nella prima parte si fa un breve punto su
questo tipo di festival in generale; nella seconda
si recensiscono le presentazioni avvenute nella tre giorni con alcuni concetti
pregni di implicazioni politiche, sociali e artistiche, che spaziano dalla
lotta di classe alle sperimentazioni anarco-narrative; analoghe considerazioni
si trovano nella parte conclusiva, in
cui si fa un “tour” virtuale tra i banchetti con tante foto e alcune video
interviste. Spero lo troviate utile oltre che un bel ricordo dello UE’ di quest’anno. Buona lettura,
visione e ascolto!
I FESTIVAL DELLE
AUTOPRODUZIONI: SPERIMENTARE E REALIZZARE UN’ALTERNATIVA AL MERCATO
La sperimentazione di pratiche autogestionarie e mutualistiche sganciate dalla logica del mercato selvaggio e dell’accumulazione finalizzata a sé stessa, il riuscire a “fare rete” tra “artivisti” e attivisti, la promozione di opere che non troverebbero spazio nei circuiti mainstream, il contatto senza intermediazione con l’artista di un’opera, i momenti di convivialità e confronto: sono gli intenti e gli obiettivi cruciali dei cosiddetti festival delle autoproduzioni, tra cui c’è il UE’ Underground Eccetera.