SE LE UTOPIE NON SONO RAGGIUNGIBILI SONO ALMENO AVVICINABILI!
Tra le righe telematiche della rubrica “Valvola” pubblichiamo, in una manciata di parole, un ragionamento legato a sogni e ideali da cui questa stessa Zina/Rivista scaturisce. Un concetto che è stato già sfiorato quando si è parlato di “eterotopia” (nello specifico nel post dedicato al festival underground "Crack!")
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Immagine dell'artista KELLEPICS da Pixabay |
Chi è militante politico, attivista sociale, o chi semplicemente sogna un Mondo diverso, ispirato/a da ideali tanto alti quanto difficilmente realizzabili (almeno a prima vista), avrà sentito o dovrà sentire spesso frasi come: “ma quello che dici tu è un’utopia”; “non accadrà mai”, “sono castelli in aria, la natura umana è diversa, la storia insegna che…” eccetera eccetera.
Forse è vero che certe cose, come la violenza insita nella natura e funzionale alla sopravvivenza di certi viventi, non si possono cambiare, non si può fare in modo che cessino del tutto...
Forse è vero che nella “storia” (perlomeno quella più vicina a noi che riusciamo a comprendere meglio) è sempre esistita la sopraffazione, l’ingiustizia, l’ineguaglianza, la guerra…
Ma sono convint#, e penso sia anche “più vero”, che se un qualcosa non potrà mai essere completamente raggiunto o realizzato possiamo, perlomeno, tendere verso quel qualcosa, verso quella idea di società, di mondo, di vita individuale o collettiva...