In questo post alcune riflessioni e proposte di una docente in pensione sull’atto di copiare i compiti assegnati a casa.
Spesso si dice che, talvolta, “scopiazzare” non è del tutto deleterio per uno studente: ciò si verifica quando l’atto del copiare presuppone delle conoscenze e non si concretizza in una pura trascrizione… In questi casi si dice: “bisogna anche saper copiare”… Infatti, non sapendo copiare o facendolo in maniera pedissequa, si potrebbe anche essere facilmente scoperti!
Ho saputo per caso che alcuni studenti riescono a svolgere alcuni compiti assegnati da fare a casa, come problemi di matematica per esempio, copiandoli integralmente da alcuni siti... Inizialmente sono rimasta basita... Mio figlio, millennial (specifichiamo che i millenial sono quelli nati tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90), un po’ meno, spiegandomi che già prima dell’avvento dei moderni smartphone si potevano richiedere, via sms, versioni di latino, risoluzioni di problemi e quant’altro.
Dopo un primo momento di stupore e una sensazione di tradimento, da docente in pensione, ho fatto questa considerazione: ben venga che le risoluzioni e le risposte a quesiti e domande siano copiate e, magari, addirittura fornite in alcuni casi, così da poter innescare un nuovo modo di insegnare…