27.5.22

Cannabis in Corea del Nord: è legale (come sostengono Vice, l’Huffington Post e il The Telegraph)?!

In Corea del Nord, paese non certo campione per libertà e diritti umani, diversi organi della stampa da anni riportano che il consumo di cannabis sarebbe legale, addirittura incoraggiato per conferire un adeguato e proletario riposo ai lavoratori, insieme all’oppio. Analizziamo alcuni brani di questi articoli, partendo da un frammento che si legge su Vice del 2013 (titolo: La Corea del Nord fuma erba tutti i giorni, il ché spiega molto), dove si afferma: <<nonostante la posizione del governo sia molto dura sull’uso e sul traffico di droghe pesanti come la metamfetamina, la marijuana non è considerata una droga, stando a quel che si dice. Di conseguenza (…) per i fumatori d’erba la Corea del Nord potrebbe essere il paradiso>>[1]

Il brano usa come fonte un altro sito (offline ma reperibile a questo indirizzo) in cui si spiega che lì la marijuana cresce in maniera selvatica, contiene olio da usare nell’industria e che molti coltivano oppio per trattare colite e diarrea (cosa che avveniva anche in Italia molto, molto tempo fa…). Si afferma inoltre che il governo non ha mai controllato l’uso di cannabis e oppio ma, anzi, ha promosso la coltivazione del papavero in terreni abbandonati per guadagnare valuta straniera.

In una breve notizia del 2019 del The Telegraph, dove si parla delle <<23 cose che non ti aspetteresti sulla Nord Corea>> si afferma che il paese è un paradiso per i fumatori <<al pari di Olanda, Colorado e Uruguay. È perfettamente legale comprare e fumare cannabis in pubblico e in privato>>… Diciamo che sono eufemisticamente scettica: non vi consiglio di recarvi lì per farvi gli spinelli!

26.5.22

Lancio ANSA tradotto a metà sulla Cannabis in Tailandia: titoli “strillati”, articoli al limite del clickbait

#ChekkailFattone Puntata 2

In questa seconda puntata di factchecking sugli articoli della stampa dedicati alle leggi sulla cannabis nel mondo ci occupiamo di un dispaccio dell’ANSA pubblicato a Gennaio: l’agenzia stampa ha tradotto dall’inglese, quasi parola per parola, un altro dispaccio dell’Associated Press sulla depenalizzazione della cannabis in Tailandia. La traduzione però si interrompe in un punto cruciale: il giornalista dell’AP, proseguendo l’articolo in inglese, spiega che i cambiamenti legislativi annunciati riguarderebbero solo la cosiddetta cannabis light, con un contenuto di THC molto basso. Inoltre in questi giorni c’è stato un nuovo annuncio del governo in merito: un milione di piantine gratuite in dono a chi ha la licenza per coltivare… L’analisi di questa notizia è un’occasione per dare un’occhiata alla situazione della canapa indiana nel paese. Ma andiamo per ordine…

25.5.22

Schema insiemistico di felicità e sofferenza come Yin e Yang

In questa riflessione, nata da una conversazione sul significato di “felicità”, provo a darne una definizione “schematizzata”, rifacendomi all’insiemistica applicata al simbolo di Yin e Yang

Cos’è la felicità? Quanto dura? Di questo discutevamo in una piazzetta affollata di gente che faceva baldoria. Banalmente ho subito pensato che “felicità” è quando stiamo “bene”… ma quando stiamo bene stiamo anche un po’ “male”, e viceversa!

Un tizio-filosofo diceva che dura pochi attimi, quelli al centro della traiettoria di un pendolo (metafora della nostra vita) che oscilla fra mestizia e sofferenza. Forse è vero, ma comunque penso che l'allegria sia perennemente in contrasto con ciò che ci fa soffrire, come due fluidi che un po’ si mescolano, a volte, ma restano comunque separati. Sono sentimenti opposti ma intrinsecamente connessi.

schematizzazione disegnata a mano

23.5.22

Errori grossolani della stampa sullo status legale della cannabis (copiati e incollati)

Sono molte le mutazioni della condizione giuridica della cannabis, a livello globale,in controtendenza con le politiche proibizioniste che si vanno affermando negli ultimi tempi. Diverse sono le politiche per i differenti impieghi della pianta da cui si ricava anche la droga illegale più diffusa al mondo, e quindi l’uso medico, ricreativo e quello industriale. La Cannabis Sativa Linnaeus accresce sempre più le opportunità di business “verdi” e, almeno potenzialmente, di nuovi “sfruttamenti verdi".

Aumenta anche l’attenzione della stampa, che però non sembra proporzionata al grado di accuratezza dei contenuti: in questo primo articolo di factchecking sulla cannabis si segnalano alcuni errori della stampa riguardo lo status legale della pianta: in alcuni casi vengono analizzate delle imprecisioni, spesso derivanti da semplificazioni su una materia oggettivamente complessa per noi “non addetti” ai lavori “legali”. Nei casi peggiori ci troviamo di fronte a delle notizie completamente errate, bufale e cantonate pazzesche “riprodotte in serie” su diversi siti...

I TRE TESTI ANALIZZATI

APPENDICE DI FILOLOGIA APPLICATA: plagio, content syndication, “copia e incolla” e traduttori automatici

Questa breve ricerca, oltre a completare il primo articolo di fact-checking sulla cannabis (#Chekkailfattone puntata 1), fa luce su alcuni dei processi “dietro le quinte” della creazione di notizie e di contenuti scritti usati per fare marketing. Inoltre fa capire come i meccanismi usati dai filologi per ricostruire testi antichi possono tornare utili nell’era del web!


Premessa metodologica: “fonti”, errori, “frasi” guida e strumenti utilizzati

In questa appendice si trova una ricostruzione delle fonti e degli “errori/frasi guida” usati dai vari articoli menzionati nella prima puntata di Chekka il fattone. Per fonti, in questo contesto, si intendono articoli i cui frammenti sono inseriti in altri, scritti (presumibilmente) successivamente. Gli “errori guida” sono appunto degli errori che, trovandosi ripetuti nella stessa maniera in testi simili ma di autori diversi, ci aiutano a capire le relazione tra questi testi: per esempio se al liceo uno studente copia dal compagno di banco e, nel farlo, copia anche l’errore, il docente lo scoprirà facilmente. Questo concetto lo ritroviamo anche nella disciplina filologica, quella di chi ricostruisce i testi antichi: infatti esistono svariate versioni di una stessa opera e spesso manca quella dell’autore originale, detta “autografo”: è il caso di Dante Alighieri di cui a oggi non abbiamo nemmeno uno straccio di carta scritto direttamente della sua mano.

18.5.22

Decriminalizzazione e depenalizzazione: definizione, differenza e uso linguistico-giuridico

Decriminalizzazione e depenalizzazione sono parole usate per i cambiamenti del regime sanzionatorio di particolari condotte che non vengono più considerate reato o per cui le sanzioni vengono rimodulate. 

Per esempio il solo uso di stupefacenti in Italia, dal 1993, non è considerato più un crimine comportando solo sanzioni amministrative. Un altro esempio: le incriminazioni per il cosiddetto falso in bilancio nel 2002 erano state “di fatto” cancellate dal governo Berlusconi in gran parte dei casi, anche se formalmente in vigore, grazie a una serie di modifiche che lo “depotenziavano”: per essere condannati bisognava che l’azienda avesse subito un danno di una specifica entità economica (quindi si stabilivano delle soglie di punibilità entro cui era “lecito” truccare i bilanci), che fossero proprio i soci o i creditori a sporgere denuncia (quindi c’era bisogno della querela della parte offesa e non c’era la procedibilità d’ufficio) e che il processo seguente terminasse in tempi più brevi (dato che le pene erano state ridotte insieme ai tempi di prescrizione).
I termini decriminalizzazione e depenalizzazione vengono usati in maniera disorganica e, nel linguaggio comune, anche come sinonimi, ma ci sono almeno due interpretazioni diametralmente opposte sul loro significato giuridico[1]. Partiamo da queste…