RecenTips


In questa sezione si trovano recensioni, analisi, commenti e conseguenti suggerimenti di “opere” comunicative di ogni genere… Non solo d’arte “propriamente detta” dunque, ma anche delle più svariate produzioni a carattere divulgativo: libri di narrativa e saggistica, manuali, film, programmi televisivi, documentari, canali Youtube e di altre piattaforme (o singoli video), pagine di social (o singoli post), serie tv (o singoli episodi), testate giornalistiche (o singoli articoli), siti web, canzoni, poesie, videogiochi, produzioni ibride dai contorni non definibili e (almeno in teoria) perfino recensioni di recensioni o segnalazioni di queste, cercando di privilegiare contenuti "ideologicamente" affini e disponibili gratuitamente.

L’intenzione di disaminare e segnalare contenuti, insieme all’intrinseca connessione tra l’attività del commento e del suggerimento sono alla base di RecenTips: la prima parte del titolo di questa rubrica contiene il verbo “recensire” che, insieme al sostantivo “recensione”,  derivano dal latino “rĕcensĕo” , parola composta dal prefisso “re” -che indica il ripetersi di un’azione- e “censĕo” nel senso di “stimare”, “apprezzare”; il primo termine è fuso con quello inglese “tips”, usato nell’accezione di “consiglio”, “dritta”.

A volte ci saranno delle “segnalazioni” brevi, altre volte l’esame di un opera comunicativa sarà più articolato, così come il giudizio proprio di chi le scrive dovrebbe essere il più aperto possibile (nel paragrafoGiornalismo indipendente o militantedel post introduttivo di Fanrivista si parla dell’aspetto comunicativo relativo all’espressione delle proprie opinioni nella comunicazione in generale, una caratteristica della linea editoriale di questa testata-zina).

Anche quando si scrive una “stroncatura” in realtà si sta segnalando qualcosa: si sta suggerendo di non leggere un determinato libro, di non guardare un certo film, considerandoli non degni di nota o, al più, degni di “nota negativa” e stigmatizzazione.

Le recensioni possono anche “fare il mercato” orientando acquisti e impiego del nostro tempo: sia quelle più complesse che analizzano diversi livelli interpretativi e significati meno palesi di un contenuto (nella peggiore delle ipotesi delle “marchette” commissionate), sia quelle più banali e “quantitative” basate sul numero di “stelline” e di “pollici all’insù”, che non forniscono alcuna argomentazione e sono risultato di una mera sommatoria di “voti-click” (nella peggiore delle ipotesi “pompate” da bot e falsi profili ed estese a qualunque ambito del “consumo”, non solo quello contenutistico…).

L’intenzione principale quindi non è tanto quella di dare voti sollevando pollici sopra e sotto (condizione che, come si è già detto, pensiamo sia intrinseca nell’atto stesso di scrivere una recensione) quanto piuttosto quella di indicare dei contenuti che ci colpiscono per le più svariate ragioni, per aprire un confronto insieme ai fruitori e consumatori di “opere dell’ingegno” (nel post programmatico già menzionato, alla conclusione del paragrafo “Media alternativi, inclusivi e resistenti” si parla anche del rapporto creatori-fruitori di contenuti, e si spiega perché e come questo rapporto dovrebbe essere effettivamente stravolto).

Scritto ciò, stringiamo e chiudiamo i pollici mentre dispieghiamo gli indici!




21.8.22

La guerra è il mio nemico

Nel primo articolo della rubrica RecenTips vi segnaliamo e facciamo una recensione di due eventi, 

visibili su YouTube e promossi da Emergency, sulla guerra. Li abbiamo scoperti partendo da una frase 

di Gino Strada postate sui social dalla ONG a un anno dalla sua scomparsa.


 

 















<<L’antidoto alla guerra sta nella costruzione dei diritti umani>>:

 è la frase pubblicata dopo un anno senza 

Gino Strada, chirurgo di guerra e fondatore della ONG Emergency, che presta servizi medico-chirurgici a

 vittime di guerra e povertà. È passato anche quasi un anno dalla riconquista dei talebani dell’Afghanistan

e alle decine di conflitti armati del pianeta si è aggiunto quello ucraino ovviamente (anche se si potrebbe datare 

come iniziato nel 2014, anno in cui è stata invasa la Crimea).

La “frase-slogan” è tratta da un evento dedicato a studenti delle superiori,  tenutosi nel 2018, dal titolo 

La guerra è il mio nemico. Volume 2” e moderato da Camila Raznovich

Abbiamo visionato anche la prima edizione dell’incontro annuale che si è tenuto di fronte a circa 20.000

 studenti collegati in diretta. Negli ultimi anni il consueto appuntamento ha cambiato titolo.

L'intento era cercare delle risposte a questioni relative alla guerra: <<si può evitare una guerra?

 I governi possono scegliere di non bombardare o uccidere? L’impegno delle persone comuni può 

ostacolare la costante corsa alla guerra?>>. Come ricordava il fondatore di Emergency è molto difficile 

dare delle risposte sintetiche a questioni così complesse, e proprio per questo dobbiamo cominciare a parlarne 

e a rifletterci su…

CONTINUA A LEGGERE >>>> 


 

7.1.23

MANUALE DI GUERRA PSICHICA

UN LIBRO DITATTICO-INFORMALE PER PREPARARSI AL CONFLITTO SOCIALE E 

A <<UN NUOVO TIPO DI GUERRA PSICHICA E MEMETICA, CON L’OBIETTIVO 

CHE È  SEMPRE LA PACE>>

Tra le righe della rubrica RecenTips recensiamo e facciamo un conciso “riassuntazzo” 

del “Manuale di guerra psichica”, un trattatello che riteniamo il punto di arrivo, 

“ideale” per chi si definisce attivista o intraprende un percorso di militanza politica, 

di una traiettoria che inizia dal plurisecolare “L’arte della guerra” passando per 

il “Manuale del guerriero della luce”.




UN TRATTATELLO SU GUERRA PSICHICA E CONFLITTO SOCIALE

Il libro è un “trattato informale” dove si trovano alcune istruzioni sulle strategie di 

combattimento e consigli tattici per le “guerre” –perlopiù in senso lato- ascrivibili allo 

stesso filone di testi come l’antichissimo “L’arte della guerra” di Sun Tsu: la differenza 

principale con questi scritti sta nel fatto che non è un “vero e proprio” trattato 

militare, non insegna a sparare, a intercettare le comunicazioni di una milizia nemica 

fornendo nozioni di crittografia o ad assaltare fortezze, e nemmeno specifiche tecniche 

di psywar (guerra psicologica) per seminare il panico in una popolazione avversa, 

dato che il “campo di battaglia” non è quello militare tout court o delle rivolte “fisiche” 

contro delle istituzioni (anche se non mancano dei richiami alla guerra vera e propria) 

ma quello del conflitto sociale in un’ottica di militanza politica, finalizzata principalmente 

ad azioni di critica e protesta.

Del resto anche lo storico scritto di Sun Tsu (anche se l’attribuzione a un unico 

autore del testo, risalente a più di venti secoli fa, è “filologicamente” incerta), 

e alcune delle “verità” che lo contraddistinguono come quella sulla gestione non 

distruttiva della conflittualità (in parole povere: “il conflitto più vittorioso 

è quello che si combatte senza combattere, senza impugnare le armi”) ha 

influenzato fortemente la cultura orientale e non solo, permeando eterogenei ambiti 

formativi e, di certo, non usato soltanto nelle accademie militari, anche se fornisce dei 

consigli pratici e generici sulla strategia delle ostilità…

Questo filo conduttore “strategico” è fuso con lo stile ricercato e con i consigli 

pratici ed etici di un altro “manuale informale”, di cui molti avvertiranno il richiamo 

sin dalle prime righe, e cioè con il “Manuale del guerriero della luce” di Paulo Coelho

Gli elementi spirituali e cristiani che si trovano nell’opera dello scrittore brasiliano 

vengono però depurati e sostituiti dai principi morali dell’attivismo politico, spesso con 

tratti edonistici e leggermente esoterici.

La prospettiva “politico-spirituale” antagonista da cui il “Manuale di Guerra Psichica” 

osserva il conflitto sociale (e questo altro <<non è che la continuazione della Guerra 

Psichica con altri mezzi>>) è principalmente quella di una <<guerra delle ombre>>, 

cioè di un conflitto portato avanti tramite trappole psicologiche, insidie comportamentali 

e manovre di propaganda: <<quando il nemico non può offendere il vostro corpo 

nell’ordinamento democratico, offenderà la vostra ombra>> e perciò, incitano gli autori 

dalla quarta di copertina, <<sarà cosa utile che vi prepariate sin da subito>>!

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