TANTI SPUNTI TANTO IMPEGNO!
A Bologna, tra il 5 e il
7 maggio 2023, si è dipanata una densissima tre giorni intitolata "Reclaim the Tech, Officina di saperi e
pratiche per la giustizia digitale, sociale e di genere" nel Municipio
Sociale "Làbas" e nel
Centro Sociale "Teatro Polivalente
Occupato".
Chi lo ha organizzato non lo definisce come un semplice
"festival", bensì <<una fucina di scambi e riflessioni, un
percorso da costruire insieme per riprenderci la tecnologia e rimetterla al
servizio di persone e comunità>>.
Nei tre giorni si sono condensati tantissimi spunti
sulle tecnologie, in particolare quelle legate al mondo digitale: abbiamo preso
parte a una valanga di energia collettiva, abbiamo “immagazzinato” una riserva
di potenziale sociale e di voglia di fare, e siamo fiduciosə che all’ampiezza
di quelle riflessioni corrisponderà un impegno altrettanto “esteso”.
Questo articolo non è soltanto un “reportage atipico” e un
“ricordo” del festival, ma è soprattutto un post che parla di tecnologie,
specificamente quelle legate alle IT e con una particolare attenzione a una
serie di tematiche collegate alla strettissima attualità, con una serie di
“articoli nell’articolo”: parliamo quindi di tecniche di sorveglianza e
repressione di massa, social network “classici”, Fediverso, shadow-libriaries e Aaron Swartz,
algoritmi e AI, big data, cripto valute,
delle diaboliche dinamiche discriminatorie e voraci del capitalismo di piattaforma e digitale e del contro-utilizzo delle sue meccaniche
Il nostro auto-inviato per nulla speciale, Scribha Kino
(detto anche Analfabeta Informatico Funzionale), è partito da Napoli
insieme a dei/delle “compa” per seguire l’evento, vediamo cosa ha
combinato...
Sintetizzare cosa è stato il festival è per forza di cose uno
sforzo riduttivo: è difficile restituire il livello profondo delle riflessioni
e lo spessore delle elaborazioni teoriche... E sarebbe altrettanto limitante
considerarlo un mero festival, e non soprattutto un luogo dove intessere
relazioni e alleanze per progettare e mettere in pratica quello di cui si è
discusso negli svariati workshop e panel (più di 15), oltre che
negli incontri introduttivi e finali.
delle diaboliche dinamiche discriminatorie e voraci del capitalismo di piattaforma e digitale e del contro-utilizzo delle sue meccaniche