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9.2.24

ANARCHIA NON È DETTO CHE SIA…

“CAOS”, PUÒ ESSERE ANCHE “PURA” DEMOCRAZIA

Per la rubrica “Define” parliamo del concetto di anarchia (da non intendere come assenza di regole e quindi “anomia”) e dell’anarchismo, la multiforme dottrina e teoria politica anarchica o libertaria. Dopo aver cercato di fare chiarezza su alcuni concetti basilari relativi ai vari “anarchismi”, argomentiamo che l’anarchia può essere concepita come la forma più “pura” della democrazia.

 

In foto una bandiera con la "A Cerchiata" su sfondo bianco e nero: è il simbolo dell'anarco-pacifismo
In foto una bandiera con la "A Cerchiata" su sfondo bianco e nero: è il simbolo dell'anarco-pacifismo. Foto originale da Anarcopedia (titolo "APF-flag" , rilasciata con licenza Copyzero 1.0, autore "K2").


LA PAROLA ANARCHIA NEL SENSO COMUNE

Nel senso comune la parola anarchia viene intesa come “caos”, come stato di disordine in cui riescono a dominare solo i più furbi, crudeli, prepotenti e “forti”, sia fisicamente che mentalmente. L’etimologia del termine deriva dal greco antico: la parola “arché” può significare “principio”, “potere” o “comando” e il prefisso “an” indica l’assenza di qualcosa. Perciò possiamo tradurre letteralmente “anarchia” come assenza di potere, di comando o di un principio ordinatore. Questa parola è infatti solitamente usata per descrivere dei contesti in cui il potere politico è troppo debole oppure viene totalmente a mancare, generando una situazione di scompiglio e criminalità diffusa.


La "A Cerchiata", il principale simbolo dell'anarchia e dell'anarchismo. Secondo alcuni il cerchio rappresenterebbe una "O", e quindi il simbolo si rifarebbe al motto: "Ordine e anarchia". Foto da Pixabay



Ma esiste anche un’accezione positiva del termine secondo la quale “anarchianon significa assenza di regole e disordine, ma assenza di regole imposte dal potere di un’autorità tramite la forza, assenza di un’autorità statale che impiega un potere che non è solo necessariamente fisico ma anche economico, sociale, religioso, culturale, e così via. Le regole ci sono, ma vanno decise da persone che si associano “dal basso verso l’alto” liberamente, non influenzate da dinamiche coercitive, gerarchiche e autoritarie, costruendo un ordine sociale basato sulla solidarietà e sul rispetto delle libertà di individui e gruppi, senza asimmetrie di potere, senza classi sociali, in un mondo senza confini e mettendo in discussione la “naturalezza” delle entità statali che minano i principi di sorellanza e fratellanza universali. Secondo chi scrive l’anarchismo, o anarchia, non solo non va intesa come “assenza di regole” (anomìa), ma può essere concepita come la forma più pura della democrazia…