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13.3.25

AL JOLANI IN GUERRA CON I PRO-ASSAD FA UN ACCORDO CON LE SDF

AGGIORNAMENTO SU COSA SUCCEDE IN SIRIA: 

  • CENTINAIA DI CIVILI UCCISI NEGLI ECCIDI SEGUITI AGLI SCONTRI TRA I LEALI AD ASSAD E IL NUOVO GOVERNO SIRIANO 
  • ISRAELE CONTINUA A ESPANDERSI OLTRE IL GOLAN E STRUMENTALIZZA LA PAURA DELLA MINORANZA DRUSA
  • LE SDF STRINGONO UN ACCORDO CON IL GOVERNO DI TRANSIZIONE GUIDATO DA AL-JOLANI

Per chi non fosse familiare con il contesto siriano e con le principali formazioni della guerra civile in corso da quasi tre lustri, ma anche per chi volesse approfondirne vari aspetti (come la nascita delle SDF, le connessioni con la Palestina e il supporto dell’estrema destra italiana ad Assad), consigliamo come lettura preliminare un articolo pubblicato a Dicembre, intitolato “Che succede in Siria? Chi governa ora?”. In questo nuovo post parliamo dei più recenti aggiornamenti in merito.



Descrizione dettagliata nella didascalia
Mappa della suddivisione territoriale della Siria tra le varie fazioni aggiornata al 13/03/2025 di “Kaliper1” da Wikimedia rilasciata con licenza CC 4.0.
In bianco le zone controllate dalle forze del nuovo governo siriano. A sud-ovest, in rosa, quelle controllate dalla SOR e in viola da Israele. A nord-ovest le zone sotto il controllo delle SDF nella DAANES, in giallo. Una parte di questo territorio al confine con la Turchia e “accerchiata” da altri territori della DAANES, insieme ad altri a nord-ovest, sono controllati dall’SNA e indicati in verde. Il semicerchio celeste al confine con Iraq e Giordania è una base USA, ed è racchiuso in un’area colorata dal celeste più scuro controllata dall’SFA

GLI SCONTRI CON I MILIZIANI LEGATI AL VECCHIO REGIME E LA STRAGE DI CIVILI

Il focolaio della guerra civile siriana si è riacceso: tra martedì 4 e giovedì 6 marzo si sono verificati scontri tra ciò che rimane delle milizie pro-Assad, presenti in varie aree a macchia di leopardo, e le nuove forze governative siriane, nel sud e sulla costa della Siria, più precisamente nei governatorati di Deraa, Homs, Tartus e Latakia.

Va ricordato che è stata promessa un'amnistia per i soldati di basso livello non completamente compromessi con il passato regime, a differenza dei suoi alti ufficiali. Nell’area di Der’a i primi scontri si sono verificati mentre i militari del nuovo governo siriano tentavano di entrare in un villaggio controllato dalle forze leali al dittatore baathista.

Mercoledì 5, invece, alcuni posti di blocco delle forze governative (che includono l’ufficialmente disciolto HTS, acronimo di Hay’at Tahrir al-Sham, ossia “Comitato di liberazione del Levante”) sono stati bersagliati nell’area di Latakia da lanci di granate. Feroce e sproporzionata è stata la risposta dei militari guidati dall’autoproclamato presidente Ahmed al-Sharaa (al secolo noto come Al Jolani): in totale sarebbero almeno un migliaio i morti negli scontri, di cui la stragrande maggioranza civili alawiti, lo stesso gruppo etnico-religioso a cui appartiene il deposto Assad. Per molti dei militari del nuovo governo siriano, non tutti autoctoni, è stata l’occasione per cercare vendetta, risvegliando i rancori della guerra civile, covati nei confronti della parte di popolazione più vicina ad Assad. Numerosi gli abusi documentati a carico delle forze guidate da Al Jolani, il quale ha promesso che giustizia verrà fatta, invocando la <<sacralità della vita>> e degli averi saccheggiati alle vittime innocenti. Sacralità della vita al quale non si è attenuto Shadi al-Waisi, attuale ministro della giustizia siriano, quando nel 2015 in qualità di giudice del Fronte al-Nusra faceva giustiziare in pubblico donne accusate e condannate per i “reati” di <<corruzione e prostituzione>>.

3.8.24

LA STRUMENTALIZZAZIONE DELL'ATTACCO DI MAJDAL SHAMS

L'ENNESIMA PROVOCAZIONE DELLA TEOCRAZIA ISRAELIANA A QUELLA SCIITA


Torniamo a parlare dell'attacco di Majdal Shams per le rubriche "Chekka Il Fatto" e "Come va a finire?". 

Il luogo dell'attacco: la recinzione del campo da calcio è divelta. Sul cratere provocato dal razzo o dal missile le corone di fiori. Sulla sinistra si intravede il rifugio antibombardamento.
Immagine del luogo dell'attacco di Nizzan Cohen da Wikimedia rilasciata con licenza CC


La tragedia della morte di almeno 12 tra bambini e adolescenti drusi mentre giocavano a calcio è stata strumentalizzata dalle autorità di occupazione israeliane, rappresentata in maniera non corretta dalla stampa mainstream, la "scorta mediatica" che con la sua disinformazione e propaganda sta contribuendo al genocidio palestinese e ci sta portando sull'orlo di una guerra totale. 

Infatti le vittime erano siriane, non avevano la cittadinanza israeliana (a differenza di quanto affermato dal portavoce delle forze di occupazione israeliane) e quel villaggio non si trova in Israele, ma nei territori da cui Israele dovrebbe ritirarsi secondo quanto sancito dal diritto internazionale.

Infine la versione israeliana, secondo cui il razzo sarebbe stato lanciato da Hezbollah, non è stata confermata dall'UNIFIL, come è stato detto più volte in questi giorni.



NON È STATO COLPITO IL TERRITORIO ISRAELIANO, MA UN'AREA CHE ISRAELE HA ANNESSO ILLEGALMENTE

Intorno alle 18 del 27 Luglio un razzo si è abbattuto su un campo da calcio nel villaggio di Majdal Shams, territorio delle alture del Golan occupato da Israele e che apparterrebbe alla Siria. Sono morti almeno dodici tra bambini e adolescenti e altre decine i feriti

La prima fake-news della stampa mainstream (deliberatamente o accidentalmente errata) consiste nel riportare che sarebbe stato colpito il territorio israeliano: quella parte di Golan apparterrebbe alla Siria, è stata occupata nel '67 da Israele e poi annessa illegalmente nell'81 a mezzo voto parlamentare. La risoluzione 242 del '67 dell'ONU afferma che Israele dovrebbe ritirarsi da tutti i territori occupati (Gaza e Cisgiordania inclusi). La 497 dell'81 considera nullo il provvedimento della <<forza occupante (...) riaffermando che l'acquisizione di territorio tramite l'impiego della forza è inammissibile>>. Sicuramente è ben più che accettabile per le leggi coloniali del mercato, per accaparrarsi risorse preziose come acqua e petrolio... Come spiega il Palestine Chronicle anche in questi territori occupati ci sono insediamenti coloniali, anche qui le risorse come l'acqua vengono rubate alla popolazione indigena e rivendute a essa stessa, naturalmente a prezzo maggiorato rispetto a quello che pagano i coloni. E, infatti, proprio la popolazione di Majdal Shams è stata alla testa di diverse rivolte e azioni di disobbedienza civile nell'area. È significativo notare che il nome di una vittima, il cui corpo è stato smembrato e riconosciuto solo dopo specifici accertamenti, era "Guevara", come "il Che".


mappa delle alture del Golan, con in evidenza la parte di territorio annessa e occupata da Israele