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17.11.22

INTERROGATO ULTRANAZIONALISTA PER L’ATTENTATO DI ISTANBUL

IL POLITICO DEL MHP AVREBBE TELEFONATO ALL’ATTENTRICE: LUI SMENTISCE DICENDO CHE QUALCUNO HA OTTENUTO UN’UTENZA A LUI INTESTATA FALSIFICANDO LA SUA CARTA D’IDENTITÀ

I media turchi riportano la notizia che, due giorni fa, il politico della destra ultranazionalista Mehmet Emin Ilhan, è stato interrogato dalla polizia perché dalla sua utenza telefonica erano partite diverse telefonate alla presunta attentatrice, prima dell’esplosione. In una conferenza stampa ha smentito qualunque coinvolgimento, specificando che tre anni fa qualcuno gli avrebbe intestato un’utenza telefonica a sua insaputa, usando un documento d’identità falso.


La conferenza stampa del politico dell'MHP



Il politico fa parte dell’MHP, partito considerato erede e “volto pulito” dei “Lupi Grigi” (dopo un repulisti degli elementi più estremisti e meno fedeli al suo fondatore e presidente del partito, Devlet Bahceli) -quelli dell’attentato a Wojtyla, per intenderci- nonché alleati del partito islamico-conservatore di Erdogan, l’AKP.

LE FONTI DI QUESTO POST

27.8.22

Svezia e Finlandia nella Nato: Aggiornamento del 27/08/2022. In autunno riprenderanno i colloqui del tavolo trilaterale.

Tre settimane fa abbiamo cominciato a seguire le richieste della Turchia fatte a Svezia e Finlandia per concedere il via libera alla loro entrata nella NATO. In particolare ci chiedevamo se alla fine avrebbero estradato o espulso diverse persone e dissidenti che la Turchia considera terroristi, e per questo abbiamo contrassegnato questa serie di articoli con le domande-hashtag #ComeVaAfinire #ComeAndràAfinire?!




LA LISTA DI PROSCRIZIONE TURCA

Tra le più di 70 persone di cui la Turchia ha richiesto la “consegna” alcuni sarebbero connessi al PKK, partito comunista curdo che alcune istituzioni considerano ufficialmente terrorista (mentre c’è una sentenza belga che la definisce come una parte di un conflitto armato) ed è da circa 40 anni in lotta con la Turchia. Recentemente sembra essersi distanziato dall’idea indipendentista di uno stato-nazione curdo -sulla scia del cambio di paradigma del suo fondatore, Abdullah Ocalan- dirigendosi verso quella confederalista del municipalismo libertario.

Ma Ankara ha richiesto, nel primo incontro al summit NATO di Madrid tenutosi a fine Giugno, piena collaborazione anche contro altre organizzazioni che reputa terroriste, ma non ritenute tali da altre istituzioni a differenza del PKK (con cui ci sono delle connessioni politiche e strutturali, così come esistono dei dissidi “interni”), ossia il PYD (Partito dell’Unione Democratica siriano) e il suo braccio militare YPG/YPJ (le Unità di protezione popolare) che, all’interno delle Forze Democratiche Siriane, hanno contribuito alla lotta contro il sedicente Stato Islamico.

Infine nella “lista di proscrizione” presentata dalla Turchia c’è anche FETO (Fethullahist Terrorist Organisation), nome attribuito al movimento “demo-islamico” e nazionalista capitanato da Fethullah Gulen. In passato era un “amico” del “sultano” Erodgan, oggi invece quest’ultimo lo ritiene responsabile del fallito golpe nel 2016 (alcuni pensano invece addirittura che Erdogan si sia fatto il golpe da solo, come pretesto per aumentare la sua strategia autoritaria), e alcuni pensano pure che avrebbe contrastato i negoziati di pace con i curdi che Erdogan e l’ex capo dei servizi segreti Fidan stavano portando avanti nel 2012.



DUE PERSONE PRONTE A ESSERE ESTRADATE

20.8.22

Svezia e Finlandia nella NATO: Aggiornamento del 20/08/2022. Pronta nuova estradizione dalla Svezia.

Continuiamo a seguire la vicenda delle richieste di estradizioni ed espulsioni fatte dalla Turchia a Svezia e Finlandia, condizione posta da Ankara (insieme alla fine dell’embargo per l’esportazioni di armi) per non imporre il veto all’entrata dei due paesi nella NATO.





Due settimane fa abbiamo iniziato una serie di articoli contrassegnati dall’hashtag #ComeVaAfinire #ComeAndràAfinire interrogandoci sulla consegna di dissidenti (terroristi secondo il governo dell’autocrate Erdogan).

La settimana scorsa invece abbiamo postato due aggiornamenti sulla prima estradizione: si tratta di una persona detenuta in Svezia da Dicembre 2021 e presente nella “lista di proscrizione” inviata dalla Turchia e pubblicata (sembra parzialmente) da diversi media turchi.

Di oggi la notizia che un’altra persona starebbe per essere estradata, mentre la comunità curda e i suoi sostenitori hanno lanciato una campagna per liberarlo dal centro di detenzione, usando anche gli hashtag

#FreedomforZınarMehmetBozkurt #stopDeportingZinarBozkurt



Un’altra persona pronta per essere estradata dalla Svezia