20.8.22

Svezia e Finlandia nella NATO: Aggiornamento del 20/08/2022. Pronta nuova estradizione dalla Svezia.

Continuiamo a seguire la vicenda delle richieste di estradizioni ed espulsioni fatte dalla Turchia a Svezia e Finlandia, condizione posta da Ankara (insieme alla fine dell’embargo per l’esportazioni di armi) per non imporre il veto all’entrata dei due paesi nella NATO.





Due settimane fa abbiamo iniziato una serie di articoli contrassegnati dall’hashtag #ComeVaAfinire #ComeAndràAfinire interrogandoci sulla consegna di dissidenti (terroristi secondo il governo dell’autocrate Erdogan).

La settimana scorsa invece abbiamo postato due aggiornamenti sulla prima estradizione: si tratta di una persona detenuta in Svezia da Dicembre 2021 e presente nella “lista di proscrizione” inviata dalla Turchia e pubblicata (sembra parzialmente) da diversi media turchi.

Di oggi la notizia che un’altra persona starebbe per essere estradata, mentre la comunità curda e i suoi sostenitori hanno lanciato una campagna per liberarlo dal centro di detenzione, usando anche gli hashtag

#FreedomforZınarMehmetBozkurt #stopDeportingZinarBozkurt



Un’altra persona pronta per essere estradata dalla Svezia

Si tratta di un 26enne curdo, Zinar Bozkurt, arrestato ieri alle prime luci del mattino. Stando a quanto riporta l’agenzia ANF non era presente nella lista di presunti terroristi consegnata dal governo turco: secondo il controspionaggio svedese sarebbe connesso al PKK e, durante il suo interrogatorio, è stato "accusato" di simpatizzare con l’HDP (Partito Democratico dei Popoli turco) e con YPG/YPJ (le unità di difesa popolari nel nord-est della Siria). Inoltre un altro indice di “colpevolezza” risiederebbe in alcuni post sui social riguardo la guerra contro l’Isis a Kobane. Come abbiamo già spiegato solo la prima delle sigle menzionate è considerata come terrorista da diverse entità statali.

Otto anni fa era giunto in Svezia e aveva fatto richiesta d’asilo: in Turchia verrebbe perseguitato e torturato non solo per le sue opinioni politiche e per l’appartenenza all’etnia curda, ma anche per la sua omosessualità.

La Kurdish European Confederation (KCDK-E) parla di un grave errore legale: <<la sua deportazione contraddice le leggi sull’immigrazione svedese e gli accordi internazionali>>.

Anche noi siamo di questa opinione: al di là dell’appartenenza o meno di qualcuno a un gruppo terrorista -e ammesso anche che il gruppo sia tale-  non è giusto inviare qualcuno in un paese dove non vengono rispettati basilari diritti umani e dove rischia la persecuzione.

A breve si terrà un nuovo incontro tra i tre paesi in Finlandia: la data, inizialmente annunciata dal ministro degli esteri turco, dovrebbe essere quella di Venerdì prossimo, il 26. Il ministro degli esteri finlandese ha dichiarato che si terrà in questi ultimi giorni di Agosto.

Redazione

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