13.8.22

Svezia e Finlandia nella NATO: Aggiornamento del 13/08/2022

Una settimana fa ci eravamo occupati delle richieste fatte dalla Turchia a Svezia e Finlandia per non opporre il suo veto alla loro entrata nella NATO, interrogandoci su come sarebbe andata a finire con le richieste di estradizioni ed espulsioni di diversi dissidenti e ricercati, bollati come “terroristi” da Ankara (motivo per cui abbiamo contrassegnato questi post con gli hashtag #ComeVaAfinire #ComeAndràAfinire).

Ieri avevamo dato conto del fatto che almeno un’estradizione è pronta. Oggi possiamo spiegare altri particolari della vicenda.






Come riportano diversi media internazionali (tra cui l’agenzia ANF)la persona che deve essere estradata, O. K. Di 35 anni, è detenuta in Svezia da Dicembre 2021. Le condanne a 14 anni per truffe con carte di credito ai danni di banche turche erano state pronunciate nel 2010 e nel 2011. In quell’anno aveva fatto richiesta d’asilo in Svezia, richiesta che non fu accolta. In Italia aveva ottenuto lo status di rifugiato nel 2014 e si era recato nuovamente in Svezia. Qui si era sposato (i media turchi sottolineano il fatto che la persona sposata è di circa 20 anni più grande) ottenendo un permesso di soggiorno.

Avevamo detto che il ministero della giustizia svedese l’aveva definita un’operazione di routine e non aveva specificato se era presente nella “lista di proscrizione” presentata dal governo turco ai due paesi scandinavi. Consultando le liste pubblicate da diversi organi di stampa possiamo affermare che lo era, anche se la Turchia ne aveva richiesto l’estradizione già nel 2021, dunque prima del memorandum siglato a Madrid.

O.K. si dichiara innocente e attribuisce il motivo delle condanne alle sue origini curde, al rifiuto di prestare il servizio militare (il suo nome figura sul sito dell’associazione War Resisters’ International come obiettore di coscienza) e la conversione al cristianesimo (ritenuta strumentale a non essere estradato da parte dei media turchi).

In questi giorni la Turchia continua a fare pressione sui due paesi, come avevamo spiegato: il prossimo incontro per discutere i punti del memorandum si dovrebbe tenere il 26 Agosto.

Tra le più di 70 persone presente nella lista nera c’è anche Mehmet Sirac Bilgin, poeta e politico curdo morto nel 2015. Secondo quanto ha dichiarato suo figlio potrebbe trattarsi di un “messaggio” che in realtà le autorità turche vogliono far arrivare a qualcun altro.

Redazione

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