IL RESOCONTO VACILLANTE DAL FESTIVAL DELLE "L.I.RE."
Il nostro auto-inviato per nulla speciale, il sincero e diligente Cronista Autoprodotto, è stato a "Libbra, festival delle librerie indipendenti in relazione" (in acronimo L.I.RE.). Il festival, giunto alla terza edizione, ha avuto luogo a Napoli tra il 3 e il 5 Maggio presso la chiesa barocca di San Giuseppe delle Scalze, sede del gruppo di associazioni "Le Scalze". È un evento progettato da una rete di librerie indipendenti partenopee: "Tamu", "Perditempo - libri, vini e vinili", "Libreria Librido" e "Libreria Dante & Descartes".
L'unione di questa rete si rifletteva anche nel posizionamento degli stand, che non erano separati come avviene nei classici saloni del libro, offrendo una soluzione di continuità sia "logistica" che tematica.
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La location dell'evento |
Come facciamo di consueto per le nostre recensioni di festival, il maxi-post che segue è fatto di tanti "articoletti nell'articolone": iniziamo con una prefazione meta-giornalistica sull'utilità delle presentazioni dei libri per un cronista precario nella frenetica epoca della mala-informazione.
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La location dell'evento. |
Continuiamo spostandoci virtualmente in Egitto, con la presentazione di un podcast in cui si parla ancora di resistenza, repressione, necropolitica e realpolitik.
Passiamo poi a parlare dell'influenza delle droghe sulla storia dell'umanità, prendendo spunto da un libro a metà strada tra il saggio e il racconto.
Proseguiamo con una sintetica biografia di Danilo Dolci, riduttivamente noto come "il Gandhi italiano" o "Gandhi della Sicilia", in cui si spiega cosa significava per lui la pratica della maieutica o "autoanalisi popolare".
Torniamo a parlare di oppressione con la prosa poetica di una scrittrice-giornalista turca, di cui ci colpisce la vicenda biografica segnata da esilio, carcerazione e semplici denunce che, in un contesto di manipolazione e disinformazione, appaiono radicali e richiedono molto coraggio.
Avviandoci verso la conclusione, prendiamo spunto da una rivista di giornalismo a fumetti per riflettere, ancora una volta, sui veri scopi dell'informazione mainstream, sull'alternanza scuola lavoro e su un'esperienza di riscatto tramite lo sport popolare.
Infine, concludiamo ritornando nel girone infernale-carcerario palestinese con alcune tavole di una graphic novel.
Il resoconto che vi apprestate a leggere è per forza di cose frammentato e incompleto: definire la tre giorni solo come "densa" sminuirebbe la portata culturale e di aggregazione che rappresentano momenti del genere. È stato difficile fare una cernita delle presentazioni da seguire con le poche risorse a nostra disposizione. Non ce ne vogliano tutt3 quelle/i che non sono state/i menzionat3 e che hanno preso parte alla fiera: la scelta che abbiamo operato non si basa su criteri "qualitativi" delle opere presentate, delle conferenze e dei vari laboratori, ma ha privilegiato esclusivamente alcuni temi già approfonditi su questa testata, oltre alle preferenze tematiche del nostro cronista autogestito e a contingenze varie...
Augurandovi buona lettura, vi suggeriamo di leggere questa "recensione di recensioni" con tanta calma (lo "slow-journalism" richiede "slow-reading") oppure di selezionare i capitoletti che vi attirano di più, un po' come quando si sceglie di prendere un libro da uno scaffale invece che un altro...