INIZIA A SETTEMBRE IL PROCESSO PER OMICIDIO PLURIAGGRAVATO A CARICO DEL CARABINIERE
Parliamo di Ugo Russo, la giovane vita che, secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri, è stata spezzata da un militare addestrato all’uso di armi con vari colpi d’arma da fuoco, di cui uno fatale che sarebbe stato sparato alle sue spalle, tre anni fa a Napoli. Riteniamo che la questione “burocratica” e mediatica del murales a lui dedicato sia salita alla ribalta delle cronache a discapito delle ricostruzioni delle dinamiche della sua morte, delle sistemiche tragedie sociali alla base della diffusione di reati predatori, ma anche delle misure di “welfare” mafioso che compensano le mancanze statali, nonché del labile confine tra “buoni e cattivi”.
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Nell'immagine un disegno di Ugo Russo contenuto nel fumetto di Zerocalcare intitolato "Strati", ripreso nell'installazione degli attivisti di Liberi |
Partiamo quindi dalla ricostruzione di quel funesto
evento, per poi concludere con una serie di considerazioni e opinioni, e
dopo aver dato nota di una nuova un’installazione-azione degli
artisti-attivisti di “Liberi” e di “Free Assange Napoli”, fiduciosi che le
verità relative alla tragica fine di un adolescente emergeranno completamente
nel processo che partirà a breve, e sperando di aver contribuito nel nostro
piccolo a far conoscere meglio la vicenda, dal punto di vista della mera
cronaca ma soprattutto da quello sociale. Abbiamo cercato di farlo nel modo più
oggettivo possibile e chiariamo da subito che secondo noi in questa orrenda
storia non ci sono né santi né mostri, ma esseri umani con cui condividiamo
tanti problemi che dobbiamo risolvere insieme, per continuare un percorso di
cambiamento sociale e perché fatti del genere non si ripetano più!