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27.5.23

CRONACHE DA “UE’ UNDERGROUND ECCETERA 2023”

REPORTAGE AUTOPRODOTTO “FUORI TEMPO MASSIMO”


locandina dell'evento


Un anno fa partecipavo al secondo festival “underground” di fumetti e autoproduzioni a stampa della mia vita, e per la prima recensivo un festival dove auto(nomi)produttori e auto(nomi)consumatori si incontravano, si fondevano, in una fiera underground che mi piaceva definire un “rave party editoriale” (tra l’altro in tempi “non sospetti”, e cioè quando non avevano ancora cacciato l’arma di distrazione e repressione di massa del decreto anti-rave)...

Un anno fa, girando tra quei banchetti, prendendo appunti a margine di quelle preziose presentazioni (che in alcuni casi sono diventati degli “articoli nell’articolo”), presentandomi, interagendo con altre singolarità e collettività senza la mediazione di uno schermo, sviluppavo una maggiore coscienza e riuscivo a esprimere meglio il ruolo che svolgo ecletticamente nella (e con) la collettività: sono un Cronista Autoprodotto e Fanrivista è una auto-produzione giornalistica, autofinanziata col sudore di lavori precari vari, autogestita con ancora molti problemi nella “forma” a vantaggio di un contenuto indipendente, fatto di giornalismo sperimentale, schierato e al contempo che aspira a essere il più obiettivo possibile.

 

Quest’anno ho rincontrato tante facce amiche e ne ho conosciute di nuove.

Quest’anno mi sono rifatto gli occhi e la mente ancora una volta, ricevendo nuovi e preziosi spunti di riflessione su arte e politica: grazie a tuttə quellə che hanno animato il fest ho avuto l’opportunità di arricchire il mio pensiero, osservando sfumature per me nuove che riguardano le risorse materiali che usiamo per stampare, e quindi la sostenibilità della carta, ma anche l’ignobile fenomeno del caporalato, i confini materiali e mentali delle nostre entità sociali e statali, le contenzioni fisiche e mentali, i bizantinismi delle amministrazioni locali che ostacolano l’arte indipendente dimenticandosi dei quartieri più complessi e costruendo città-vetrine, le politiche per regolamentare le sostanze, alternative alla fallimentare guerra alla droga e molto altro...

Ma soprattutto quest’anno non ero solo: Flora Molettieri, detta Floroformio, ha curato le recensioni delle presentazioni, ha scritto la parte "di cronaca" di questo maxi-post (si è verificata una spiacevolissima vicenda per realizzare un murales nel quartiere dell’Avvocata a Napoli, di cui parliamo fra poche righe) e mi ha aiutato a girare tra i vari banchetti, scattando foto e contribuendo con il suo impegno a documentare l’alto livello artistico e lo scintillante potenziale socio-politico che i festival underground, insieme a tutte le pratiche auto-gestionarie, racchiudono.

 

E allora vediamo cosa abbiamo combinato nel reportage di questa edizione (e potete sempre leggere con calma quello che si era combinato anche l’anno scorso, ponendo attenzione sempre ai vari “articoli nell’articolo”, e negli altri fest che abbiamo seguito nella sezione “Autoproduzioni”)

 

 

IL FESTIVAL “FUORI STAGIONE” E IL REPORTAGE “FUORI TEMPO MASSIMO”

23.3.23

PERCEZIONI DALLA SANTA FEIRA

MOLTIPLICHIAMO MOMENTI COME QUESTI ED ESTENDIAMOLI AD ALTRI AMBITI DI VITA E CULTURA






La scorsa Domenica si è conclusa all’Ex Asilo Filangieri di Napoli la quinta edizione della “Santa Feira, la festa dell’illustrazione e dell’editoria indipendente”, una fiera organizzata orizzontalmente da una sorta di direzione artistica collettiva: come avvenuto per altri eventi e festival underground di arte ed editoria indipendenti, anche questa volta il nostro auto-inviato per nulla speciale, il Cronista Autoprodotto (nonché autogestito e poco gestibile, ma è meglio così!) è andato all’ Asilo per raccontarci in maniera atipica e poco professionale (ma molto spontanea) quello che ha visto, dilungandosi in digressioni che si spera troviate in qualche maniera utile (Cronista Autoprodotto è tendenzialmente logorroico e grafomane, abbiate pazienza…).

Abbiamo incontrato nuovamente tante/i compagni/e e amic# che avevamo visto agli altri “fest” e ne abbiamo conosciuto altr#: è stato bello avere l’opportunità di consolidare o avviare nuove relazioni di attivismo, militanza e in un certo senso anche professionali.





Con i nostri scarni mezzi non siamo riusciti a “coprire” tutte le iniziative, visitare tutti i banchetti e incontrar# tutt#, ma per chi volesse aggiungere (o rimuovere, fare delle precisazioni su) qualunque cosa da questo articolo-“ricordo” basterà semplicemente contattare la nostra pseudo-redazione che si attiverà immediatamente... Buona lettura!




 

IL POETA DEVE FARE IL POETA, DEVE RACCONTARE LE COSE… IL FILOSOFO O IL GIORNALISTA PURE! MA SERVONO “SPAZI” E “MOMENTI”, E NE SERVONO TANTI!

18.2.22

Cos’è “Fanrivista, La Fanzina Generalista”?!?!

Il disegno di un cervello con diverse aree colorate
Sieti giunti in questa amena nicchia immersa nelle fitte ragnatele del cyberspazio, e avete trovato questa “web-zina”, benvenuti!

Questa rivista online, una sorta di “blogzina” o “rivinzina”, si sforza di coniugare il carattere artigianale e informale della galassia delle “fanzine” e dei blog[1] con gli standard giornalistici ed editoriali più tradizionali che caratterizzano la stampa generalista, posizionandosi a metà strada tra i concetti di autonomous-publishing e self-publishing.

Ancora non vi è chiaro in cosa consiste questo progetto?! Certo, ho appena iniziato a spiegarlo ed è abbastanza atipico, lo stesso titolo può risultare contraddittorio (mi riferisco all’accostamento della parola “fanzina” all’espressione “testata generalista”)… Allora entriamo nel merito della questione partendo da alcune definizioni…

Fanzine, webzine e media generalisti