IN UN COMUNICATO (DIFFUSO TRE GIORNI FA) SI SPIEGA CHE LA POPOLAZIONE NON HA ACCESSO AI BENI ESSENZIALI: È UNA TATTICA DI GUERRA VIETATA DAL DIRITTO INTERNAZIONALE!
NEL RAPPORTO DELLA ONG (PUBBLICATO LO SCORSO MARZO) VENGONO CONTESTATE ANCHE DELLE VIOLAZIONI ALLE FORZE DEMOCRATICHE SIRIANE (FDS), LE FORZE ARMATE DEL ROJAVA
AMNESTY AMMONISCE LA SIRIA: TERMINARE L’ASSEDIO ALLE ZONE CURDE DI ALEPPO
Il 24 Gennaio Amnesty International ha diffuso un comunicato: afferma che ha richiesto al governo siriano di porre fine al <<brutale assedio delle aree a maggioranza curda della parte settentrionale della regione di Aleppo>> che impedisce il rifornimento di beni essenziali.
Nella nota si spiega che la strategia per isolare centri abitati è stata usata più volte dall’inizio della guerra civile siriana, impedendo a civili (di cui molti profughi) di ricevere beni di prima necessità che non vengono più inviati dalla Croce rossa locale -affiliata al governo- e di carburante che viene contrabbandato dalla Quarta divisione dell’esercito siriano a prezzi smisurati da mercato nero: <<le scorte di medicinali sono in via di esaurimento. In questi mesi invernali le persone sono costrette a bruciare suppellettili e materiali di plastica per difendersi dal gelo>>. <<Le parti coinvolte in un conflitto devono permettere e agevolare il passaggio, veloce e privo di ostacoli, dell’assistenza umanitaria imparziale a tutti i civili che ne necessitano>>e quindi il regime di Assad sta impiegando una tattica di guerra che viola il diritto bellico.
Le aree interessate dal blocco, controllate dall’Amministrazione Autonoma del Nord e dell’Est della Siria (AANES), <<comprendono i quartieri di Shelih Maqsoud e di Ashrafieh nella zona nord della città di Aleppo e una cinquantina di villaggi nella zona di Shahba>>.