Chekka il fatto

La verifica di fonti e informazioni e il controllo delle notizie sono (o dovrebbero essere) un qualcosa di connaturato e "automatico" nel giornalismo (e anche in altri campi del sapere e della divulgazione come la ricerca storica o quella investigativa): in un'era in cui le fakenews e gli errori nel riportare fatti e dati vengono moltiplicati esponenzialmente dai contemporanei mezzi di comunicazione, con l'ostacolo aggiuntivo dell'overloading informativo, questa pratica ha assunto un particolare rilievo, tanto da far nascere testate e siti specializzati oltre che apposite rubriche. L'ambizione di Fanrivista non è solo quella di cimentarsi nelle operazioni di verifica, ma anche quella di trattare i processi informativi.



BUFALE - FANDONIE - DECOSTRUZIONE - ACCURATEZZA - MEZZE VERITà - MEZZE BUGIE

La cristallina consapevolezza che errare è umano, la cognizione che non si finisce mai di imparare così come, potenzialmente, anche di sbagliare, la modestia di quando siamo corretti e accurati, il rammarico per quando sbagliamo o crediamo di saperne abbastanza: questi sono i fari che guidano la sezione de La Fanzina Generalista dedicata al fact checking, e Chekka il fatto è la piroga che naviga nelle acque reticolari delle reti informative online e offline.

Con la nota espressione anglofona si intende sostanzialmente la verifica di fatti e della precisione delle fonti: Fanrivista non aspira solo a fare debunking (altra espressione inglese indicante lo smontare affermazioni o notizie false e il destrutturare miti e credenze) segnalando errori che vanno dagli strafalcioni gravi alle veniali sviste…

L’obiettivo ideale (oltre a stimolare il ragionamento critico sui più disparati accadimenti, da chi vengono narrati e come) è quello di analizzare anche i processi (giornalistici, mediali e non) che portano alla diffusione di notizie e di visioni che possono essere sfumate in uno spettro ai cui estremi si colloca il totalmente falso e l’esattamente preciso, e che in mezzo racchiude le tonalità di parziali o molteplici verità.

Abbiamo fame ambiziosa di emancipare mediaticamente i “fruitori” di notizie e contenuti, verso una convergenza più compiuta e consapevole di chi fa informazione e di chi la “subisce”, tendendo verso il compimento di quei fenomeni affini al “citizen journalism”, in una società dove i due ruoli diventano uno, quello del “consu-produttore” di sapere (o prosumer, all’inglese): non dobbiamo solo mettercela tutta per essere corretti e autorevoli, ma facciamo il possibile per rendere ogni singolo (come parte della collettività) tale, costruendo consapevolezza e conoscenza collettive in un processo vicendevole e dialettico.



APPENDICE DI FILOLOGIA APPLICATA: plagio, content syndication, “copia e incolla” e traduttori automatici







Questa breve ricerca, oltre a completare 
il primo articolo di fact-checking 
sulla cannabis (#Chekkailfattone puntata 1) , 
fa luce su alcuni
a dei processi 
“dietro le quinte” della creazione di notizie e 
di contenuti scritti usati per fare marketing. 
Inoltre fa capire come i meccanismi usati dai filologi
 per ricostruire testi antichi possono tornare utili 
nell’era del web!


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