Le feste servono a ricordare qualcosa... E ad agire di conseguenza!
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Foto di repertorio de "Lo Skietto" dal corteo della Festa della Liberazione a Napoli lo scorso anno. |
Ottanta anni fa sono successe cose che possono essere criticate e devono essere analizzate, come le differenze e le contraddizioni nei contesti rivoluzionari. Esempio emblematico di queste criticità è rappresentato dal fatto stesso che <<mica solo i comunisti hanno fatto la Resistenza, c'erano anche non comunisti, anti-comunisti e perfino dei fascisti>>, per citare Rosario Bencivenga, partigiano e "gappista" dell'attacco di Via Rasella. E sotto il fascismo, in senso lato, ci viviamo ancora.
Quel tipo di fascismo, quello dell'olio di ricino, si adattò al nuovo ambiente socio-politico.
Si trasformò burocraticamente, sin dalle origini della Repubblica, quando rientrò nelle forze che detengono il potere politico, legale e militare. In estrema sintesi, quando si “riciclò”, per usare un'espressione comune.
Si trasformò ideologicamente, concependo prima la fondazione dell'MSI, oggi il governo dei suoi legittimi eredi.
Un anno fa, durante la festa della Liberazione dal nazifascismo, la "Brigata Ebraica" lanciò delle bombe carta a chi manifestava per la Palestina. Se le parti fossero state invertite, ancora oggi si parlerebbe di atti compiuti da pericolosi terroristi e antisemiti.