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28.2.24

PREMIO SPECIALE PER IL DIRETTORE DE "LA REPUBBLICA"

RICEVIAMO, PUBBLICHIAMO E COMMENTIAMO UN COMUNICATO DI "FREE ASSANGE NAPOLI"

Riceviamo, pubblichiamo e commentiamo un comunicato di "Free Assange Napoli", relativo a un'azione dimostrativa per criticare il "pensiero unico" dei media mainstream italiani e Maurizio Molinari, Direttore Responsabile de "La Repubblica".


Attivista di Free Assange Napoli consegna una medaglia speciale al Direttore de La Repubblica alla presentazione di un suo libro
Attivista di Free Assange Napoli consegna una medaglia speciale al Direttore de "La Repubblica"


Lo scorso Lunedì Molinari si trovava nel capoluogo partenopeo per presentare un libro alla "Fondazione Premio Napoli", che promuove l'omonimo premio letterario. Molinari è anche Direttore editoriale del gruppo GEDI, che copre circa un quarto dell'intero mercato dell'editoria nazionale. Il suo ultimo libro, edito da Rizzoli, si intitola "Mediterraneo Conteso". Alla presentazione c'erano anche Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, Alfredo Guardiano, della fondazione citata, Conchita Sannino, vice di Molinari e Ottavio Ragone, della redazione partenopea del quotidiano.


Siccome tra queste pagine virtuali tendiamo ad approfondire il più possibile una vicenda, prendiamo spunto da questa critica, e dalla relativa risposta del direttore, per analizzare "meta-mediaticamente" quanto si è parlato di Assange, quanto si è straparlato di Navalny, e quanto poco, e male, si parla dei massacri criminali in corso in Palestina.


Iniziamo proprio dal comunicato, che richiama una vignetta satirica dell'artista Vauro, risalente al 2022, quando Zelensky ha conferito a Molinari una medaglia e il titolo di Cavaliere per aver sostenuto la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina (se non vedete la vignetta nel riquadro sotto, la trovate a questo link).






Nel disegno si vede la caricatura del volto di Molinari con attaccata alla lingua una medaglia, intrisa di saliva. C'è scritto: <<Eroi. Da Zelensky medaglia al merito a Maurizio Molinari. Beato quel popolo che non ha bisogno di lecchini>>.

3.6.23

DENUNCIA-DAZEBAO DI RETE S.E.T. NAPOLI

AZIONE/INSTALLAZIONE DI “SUD EUROPA DI FRONTE ALLA TURISTIFICAZIONE”

 

gli/le attivist@ in azione

Azione del nodo partenopeo di “S.E.T. i diritti al tempo del turismo (parte della rete di lotta e resistenza contro l’industria turistica denominata “città del Sud Europa di fronte alla Turistificazione”) ieri sera a Dante: alcun@ attivistə hanno incollato un dazebao, tre “maxi-pagine” per denunciare i perversi effetti della turistificazione selvaggia, sopra le saracinesche di un’edicola in disuso, ri-valorizzando uno spazio abbandonato dedicato all’informazione (probabilmente non hanno ancora aperto l’ennesimo chiosco per vendere aperitivi per ragioni burocratiche ed economiche, come la mancanza di spazio per i servizi igienici, previsti almeno per il personale degli innumerevoli chioschi, LOL).

 

un volantino diffuso con lo slogan "resta abitante"



L’installazione, con il fine principale di promuovere la manifestazione per chiedere "più diritto all’abitare e meno affitti turistici" e che si terrà alle 18:00 di Mercoledì 7 Giugno, è stata ideata da Nicola Angrisano, “battezzato” per l’occasione come direttore di “Liberi”, giornale murario e parodia di Libero.

L’artista/attivista aveva già ri-valorizzato un’altra edicola abbandonata in favore di Julian Assange, prima di lavorare all’installazione in supporto della battaglia contro le meccaniche perverse del capitalismo urbanistico e non tanto contro il turismo in sé (come spiegato nel loro "manifesto"):

sono quelle dinamiche che arricchiscono aziende e privati in possesso di plurime abitazioni da affittare ai turisti a prezzi esosi, rendendo ancora più scarse le abitazioni in affitto per cittadine/i “comuni”; oppure che fanno la fortuna di chi trae profitto dai viaggi di persone che una vacanza possono permettersela, incrementando i problemi della gestione dei rifiuti, dell’aumento del costo della vita, della gestione dei traballanti trasporti pubblici, della privatizzazione degli spazi pubblici e del patrimonio storico e artistico, dell’inquinamento prodotto dalle navi da crociera e dagli aerei, degli smaltimenti irregolari che seguono le ristrutturazioni, della precarizzazione di lavoratori stagionali, degli sfratti degli abitanti “storici” dei quartieri che diventano “alla moda”, innescando processi di gentrificazione temporanei, che di solito terminano quando non sono più in voga, per poi “regredire” allo status di “periferia” o di zona “off-limits” nel momento in cui nuove aree acquisiscono notorietà e vantaggi “logistico-economici”, dettati dai cicli del capitalismo urbanistico e dall’imperativo di costruire “città-vetrine” piene di “non luoghi” da attraversare “consumando”, gradevoli agli occhi di fugaci visitatori, ma sempre più difficili da abitare sul medio-lungo termine...