3.6.23

DENUNCIA-DAZEBAO DI RETE S.E.T. NAPOLI

AZIONE/INSTALLAZIONE DI “SUD EUROPA DI FRONTE ALLA TURISTIFICAZIONE”

 

gli/le attivist@ in azione

Azione del nodo partenopeo di “S.E.T. i diritti al tempo del turismo (parte della rete di lotta e resistenza contro l’industria turistica denominata “città del Sud Europa di fronte alla Turistificazione”) ieri sera a Dante: alcun@ attivistə hanno incollato un dazebao, tre “maxi-pagine” per denunciare i perversi effetti della turistificazione selvaggia, sopra le saracinesche di un’edicola in disuso, ri-valorizzando uno spazio abbandonato dedicato all’informazione (probabilmente non hanno ancora aperto l’ennesimo chiosco per vendere aperitivi per ragioni burocratiche ed economiche, come la mancanza di spazio per i servizi igienici, previsti almeno per il personale degli innumerevoli chioschi, LOL).

 

un volantino diffuso con lo slogan "resta abitante"



L’installazione, con il fine principale di promuovere la manifestazione per chiedere "più diritto all’abitare e meno affitti turistici" e che si terrà alle 18:00 di Mercoledì 7 Giugno, è stata ideata da Nicola Angrisano, “battezzato” per l’occasione come direttore di “Liberi”, giornale murario e parodia di Libero.

L’artista/attivista aveva già ri-valorizzato un’altra edicola abbandonata in favore di Julian Assange, prima di lavorare all’installazione in supporto della battaglia contro le meccaniche perverse del capitalismo urbanistico e non tanto contro il turismo in sé (come spiegato nel loro "manifesto"):

sono quelle dinamiche che arricchiscono aziende e privati in possesso di plurime abitazioni da affittare ai turisti a prezzi esosi, rendendo ancora più scarse le abitazioni in affitto per cittadine/i “comuni”; oppure che fanno la fortuna di chi trae profitto dai viaggi di persone che una vacanza possono permettersela, incrementando i problemi della gestione dei rifiuti, dell’aumento del costo della vita, della gestione dei traballanti trasporti pubblici, della privatizzazione degli spazi pubblici e del patrimonio storico e artistico, dell’inquinamento prodotto dalle navi da crociera e dagli aerei, degli smaltimenti irregolari che seguono le ristrutturazioni, della precarizzazione di lavoratori stagionali, degli sfratti degli abitanti “storici” dei quartieri che diventano “alla moda”, innescando processi di gentrificazione temporanei, che di solito terminano quando non sono più in voga, per poi “regredire” allo status di “periferia” o di zona “off-limits” nel momento in cui nuove aree acquisiscono notorietà e vantaggi “logistico-economici”, dettati dai cicli del capitalismo urbanistico e dall’imperativo di costruire “città-vetrine” piene di “non luoghi” da attraversare “consumando”, gradevoli agli occhi di fugaci visitatori, ma sempre più difficili da abitare sul medio-lungo termine...

 

gli/le attivist@ in azione, uno in primo piano indossa la maschera di Assange

gli/le attivist@ in azione

gli/le attivist@ in azione

gli/le attivist@ in azione

gli/le attivist@ in azione

gli/le attivist@ in azione

l'edicola com'era prima dell'installazione

gli/le attivist@ in azione, uno in primo piano indossa la maschera di un maiale con scritto in fronte "no gentrification"

gli/le attivist@ in azione

l'edicola com'era prima

                    

Qui sotto il video-manifesto della rete



 

Questa la nota del gruppo diffusa via social in merito all’azione/installazione:

 

l'edicola dopo l'installazione. Passanti si fermano a guardare

l'edicola dopo l'installazione

l'edicola dopo l'installazione

l'edicola dopo l'installazione

l'edicola dopo l'installazione

l'edicola dopo l'installazione

l'edicola dopo l'installazione

l'edicola dopo l'installazione

l'edicola dopo l'installazione

<<Oggi una nuova installazione è comparsa in piazza Dante sull'ennesima edicola chiusa e abbandonata da tempo!

In vista della manifestazione di mercoledì 7 giugno (piazza Dante ore 18): "Resta abitante" contro il diluvio di case vacanza, per le politiche per il diritto alla casa e per la liberazione dello spazio pubblico dall'invasione senza limiti di tavolini.

L'ex edicola è diventata infatti un giornale pubblico che denuncia l'importanza di governare gli effetti del boom turistico per garantire gli interessi pubblici e i ceti più deboli.

Un'azione realizzata dalla Rete Set (promotrice della manifestazione insieme a una rete di realtà) insieme a "Liberi", un progetto artistico-editoriale di Nicola Angrisano che con installazioni temporanee non invasive recupera la funzione di punto di informazione che per anni hanno avuto le edicole dei giornali, in cui la lettura fugace di tante prime pagine di quotidiani esposte ha contribuito per anni all'opinione di tutti noi. Edicole chiuse e abbandonate in numero sempre maggiore. Liberi recupera con un gesto artistico la funzione di punto di informazione delle vecchie edicole evocando giornali stampati in grande che tappezzano le saracinesche da tempo chiuse...>>

 

 

Questa è la trascrizione di quanto riportato nell’ultimo giornale murario realizzato:

 <<Cresce l’emergenza abitativa

 LO TSUNAMI DELLE CASE VACANZA

 A Napoli le abitazioni trasformate in attività extra-alberghiera sono più di 6.000. E gli sfratti esecutivi aumentano.

Caro affitto: l’altra faccia del turismo senza regole.

Negli ultimi anni, la città è stata travolta da un’ondata di b&b, case vacanza e appartamenti affittati con "locazioni brevi". Il numero degli annunci attivi solo su Airbnb oggi è più di 8 mila, di cui 6 mila corrispondono a interi appartamenti. Il prezzo medio di una casa vacanza al centro storico è di 130 euro per notte. E le 2 mila case più gettonate, prenotate in media 172 notti l’anno, riescono a fatturare più di 20 mila euro. Ecco perché le case in affitto per gli abitanti sono all’improvviso scomparse. Specie per i poveri, i precari, gli studenti. Nei quartieri storici di Napoli oggi non si affitta a famiglie con troppi figli, ai precari, a persone con pensione di invalidità. Dopo la pandemia, sono stati programmati in città addirittura 10 mila sfratti esecutivi, il 500% della media annuale.

 

A NAPOLI IL DIRITTO NON È DI CASA

Sugli affitti turistici c’è un vuoto normativo e mancano le politiche pubbliche per l’abitare.

In uno scenario in cui gli affitti turistici su Airbnb hanno trasformato le case da abitazioni in alberghi diffusi, sia il governo che gli enti locali brillano per la loro assenza. Non ci sono regole e i pochi vincoli non vengono rispettati. Questa situazione, messa parzialmente in discussione da una recente sentenza del Tar Campania, incoraggia in modo aperto la bolla speculativa e l’evasione fiscale a danno delle locazioni agli abitanti. Altrove in Europa, da Amsterdam a Barcellona, le grandi città hanno imposto limiti chiari agli affitti brevi. Comune e Regione invece non solo non applicano gli strumenti normativi di cui già dispongono, ma sembrano intenzionati a lasciare cadere nel dimenticatoio le politiche abitative e l’edilizia popolare. Senza un intervento degli enti locali, il diritto alla casa diventa privilegio.

 

LA CITTÀ IN PIAZZA PER I DIRITTI DEGLI ABITANTI

Caro affitti e aumento del costo della vita, espulsione dei residenti storici e degli studenti, privatizzazione dello spazio pubblico e del patrimonio culturale, inquinamento ambientale: sono gli effetti collaterali del boom turistico senza regole. La turistificazione non comporta solo profitti milionari per piattaforme digitali, multiproprietari e property manager, ma un complesso di danni sociali ed ecologici sempre più evidenti. Nelle attuali condizioni una minoranza fa grandi affari e il resto della popolazione lavora in condizioni di precariato, molto spesso in nero. Perciò reti sociali e singoli cittadini si attivano e danno l’allarme: il 7 giugno alle 18 in piazza Dante ci sarà una mobilitazione per chiedere alle Istituzioni di regolamentare gli affitti turistici e limitare la speculazione. Lo slogan è già un programma: “Resta abitante della tua città”. >>

 

 

Questo invece il comunicato relativo alla manifestazione che si terrà in piazza Dante Mercoledì 7 Giugno alle ore 18:00, e che include anche le realtà che hanno già aderito (oltre a SET, al Laboratorio di muto soccorso Zero81, a L’Asilo, a Maggnamece O Pesone (che tradotto letteralmente in italiano standard significa “mangiamoci l’affitto”) e al centro sociale Ex Opg Je So’ Pazzo, tra gli organizzatori dell’evento):

 

la locandina della manifestazione per il diritto all'abitare

<<La continua apertura di nuove "case vacanza" a Napoli e il mancato governo del boom turistico significa aumento degli affitti e degli sfratti, chiusura dei negozi di prossimità, stravolgimento della città.

 

Nessuno tra governo, regione e comune si è finora davvero assunto le sue responsabilità.

 

Il 7 giugno saremo in piazza per chiedere:

 

- Un regolamento Partecipato contro l'aumento di case vacanza

- Politiche pubbliche per la casa e contro il caro affitti

- Stop alla speculazione, basta AirBnb

- Stop sfratti (diecimila quest'anno!)

- Alloggi per gli/le student*

- Spazio pubblico libero dall'invasione senza limiti di tavolini

 

Resta Abitante della città

 

Promuovono:

 

Rete Set

Campagna per il Diritto all'Abitare

Rete dei Beni Comuni

Mi Riconosci - Napoli

Asia - Usb

ADI Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia

CAU - Collettivo Autorganizzato Universitario>>.

 

Ricordiamo che per comunicati e per promuovere qualunque iniziativa affine a questa basta contattare la pseudo-redazione tramite mail, commenti, social (anche quelli “asociali”) o di persona “analogicamente” (non si accettano piccioni viaggiatori perché siamo contro lo sfruttamento di altri esseri senzienti, inclusi quelli della nostra specie).

 

Ci vediamo in piazza il 7 Giugno!


Proto-Redazione

P.S. ringraziamo gli/le attivist@ per le immagini gentilmente fornite, ma soprattutto per le lotte che portano avanti!

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