27.8.22

Svezia e Finlandia nella Nato: Aggiornamento del 27/08/2022. In autunno riprenderanno i colloqui del tavolo trilaterale.

Tre settimane fa abbiamo cominciato a seguire le richieste della Turchia fatte a Svezia e Finlandia per concedere il via libera alla loro entrata nella NATO. In particolare ci chiedevamo se alla fine avrebbero estradato o espulso diverse persone e dissidenti che la Turchia considera terroristi, e per questo abbiamo contrassegnato questa serie di articoli con le domande-hashtag #ComeVaAfinire #ComeAndràAfinire?!




LA LISTA DI PROSCRIZIONE TURCA

Tra le più di 70 persone di cui la Turchia ha richiesto la “consegna” alcuni sarebbero connessi al PKK, partito comunista curdo che alcune istituzioni considerano ufficialmente terrorista (mentre c’è una sentenza belga che la definisce come una parte di un conflitto armato) ed è da circa 40 anni in lotta con la Turchia. Recentemente sembra essersi distanziato dall’idea indipendentista di uno stato-nazione curdo -sulla scia del cambio di paradigma del suo fondatore, Abdullah Ocalan- dirigendosi verso quella confederalista del municipalismo libertario.

Ma Ankara ha richiesto, nel primo incontro al summit NATO di Madrid tenutosi a fine Giugno, piena collaborazione anche contro altre organizzazioni che reputa terroriste, ma non ritenute tali da altre istituzioni a differenza del PKK (con cui ci sono delle connessioni politiche e strutturali, così come esistono dei dissidi “interni”), ossia il PYD (Partito dell’Unione Democratica siriano) e il suo braccio militare YPG/YPJ (le Unità di protezione popolare) che, all’interno delle Forze Democratiche Siriane, hanno contribuito alla lotta contro il sedicente Stato Islamico.

Infine nella “lista di proscrizione” presentata dalla Turchia c’è anche FETO (Fethullahist Terrorist Organisation), nome attribuito al movimento “demo-islamico” e nazionalista capitanato da Fethullah Gulen. In passato era un “amico” del “sultano” Erodgan, oggi invece quest’ultimo lo ritiene responsabile del fallito golpe nel 2016 (alcuni pensano invece addirittura che Erdogan si sia fatto il golpe da solo, come pretesto per aumentare la sua strategia autoritaria), e alcuni pensano pure che avrebbe contrastato i negoziati di pace con i curdi che Erdogan e l’ex capo dei servizi segreti Fidan stavano portando avanti nel 2012.



DUE PERSONE PRONTE A ESSERE ESTRADATE

Almeno due persone sarebbero pronte per essere "spedite" verso la Turchia: si tratta di O.K., accusato di truffe con carte di credito, e di Zinar Bozkurt, accusato di essere vicino a HDP (partito curdo in Turchia), PKK e YPG anche in base a dei post pubblici sui social network. Il primo si difende dichiarandosi innocente e perseguitato per le sue origini curde, per non aver prestato il servizio militare e per essersi convertito al cristianesimo; anche il secondo si dice perseguitato per le sue origini curde, opinioni politiche e omosessualità.

Per la liberazione di Zinar Bozkurt diversi movimenti, politici e attivisti si sono mobilitati anche tramite il lancio di appositi hashtag (#FreedomforZinarMehmetBozkurt ; #StopDeportingZinarBozkurt), inclusi il KCDK-E (confederazione europea curda) e il partito progressista europeo Diem25 (Movimento per la democrazia in Europa), che insieme al suo avvocato, Abdullah Deveci, dichiarano la possibile espulsione verso la Turchia illegale, e annuncia ricorso alla Corte di giustizia europea.

Dopo le notizie delle imminenti espulsioni il governo turco dichiarava che non era abbastanza e che la promessa fatta a Madrid non era ancora stata mantenuta, dunque la Turchia si riservava l’opzione di porre il veto all’entrata dei due paesi scandinavi nella NATO.

L’INCONTRO DI IERI

Ieri si è tenuto un incontro tra le delegazioni dei tre stati a Vantaa, in Finlandia, dove hanno partecipato membri dei ministeri degli esteri, dell’interno, della giustizia, della difesa e dei servizi di sicurezza. Nello scarno comunicato rilasciato dal ministero degli esteri finlandese (in foto) si legge che in autunno gli esperti si incontreranno di nuovo per definire come implementare la strategia del tavolo permanente di coordinamento.

Il Segretario generale della NATO ed ex leader laburista Stoltenberg si è detto soddisfatto per la riunione, specificando che bisogna <<comprendere le preoccupazioni di tutti gli alleati e, naturalmente, della Turchia riguardo al terrorismo>>.

Redazione

 

1 commento:

  1. Il politico che avete citato nega che le Unità di Protezione popolare siano il braccio militare del PYD dicendo "hanno la loro amministrazione e i propri comandanti. Non possiamo controllarli e li abbiamo pure criticati nel passato per il reclutamento di minorenni" FONTE : https://www.rudaw.net/english/middleeast/syria/07032016 . Poi pure sul sito delle YPG si dice che sono: "una forza di difesa è non è collegata con nessun partito politico. Tutte le missioni e il lavoro sono portati avanti in una cornice di legittima difesa e nell'interesse delle persone del Rpjava". FONTE : https://www.ypgrojava.org/About-Us

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