MILLENNI DI GUERRE IN PALESTINA IN TRE MINUTI
Per la rubrica "RecenTips" consigliamo la visione di un cartone animato che si intitola "This Land Is Mine", come la colonna sonora di uno storico film della propaganda hollywoodiana-sionista.
Narra delle diverse popolazioni che si sono contese le terre nell'attuale Palestina in un arco temporale che va dagli uomini delle caverne a oggi, riassumendole in tre minuti.
I CONFLITTI IN PALESTINA SPIEGATI A UN BAMBINO
"This Land Is Mine" è un breve filmato di animazione di Nina Paley (nome completo Nina Carolyn Paley), artista statunitense di origini ebraiche. È una caleidoscopica, brutale, illuminante e semplice rappresentazione di tutte le guerre avvenute in "terra santa" nell'arco di tremila e cinquecento anni, riassunte in appena tre minuti. Lo fa disegnando venticinque personaggi simbolici e approssimati che si ammazzano a colpi di armi bianche e da fuoco.
Potete vederlo subito nel riquadro qui sotto (o a questo link se il riquadro vi appare vuoto) e, se vi colpirà, continuate a leggere questo breve post fino alla fine.
La musica scelta per accompagnare il video non è casuale: "The Exodus Song" è la colonna sonora del film "Exodus", uscito nel 1960, diretto da Otto Preminger e basato sull'omonimo romanzo di Leon Uris.
Il film ha legittimato il mito della colonizzazione sionista portandola sui grandi schermi nel 1960, costruendo un'epica pseudo-storica della colonizzazione israeliana, "sponsorizzata" dai britannici.
L'autrice spiega che <<mettendo questa sorta di colonna sonora del sionismo americano degli anni '60 e '70 nella bocca delle varie parti in guerra>> critica e fa una parodia della canzone (cosa che, tra l'altro, le fa invocare le regole che permettono l'utilizzo di materiali coperti da diritto d'autore negli USA e, quindi, il cosiddetto "fair use" per fini di critica e parodia). L'effetto ricercato è pienamente realizzato: vedere disegni di omini che si squartano mentre il cantante dice <<Dio mi ha dato questa terra (...) una terra dove i bambini possono correre felici>> causa un certo straniamento.
Il breve filmato, realizzato nel 2012, era stato concepito come la conclusione di un'altra <<potenziale-possibile-forse>> fatica d'animazione, che poi è effettivamente uscita nel 2018, anche se la prima scena a essere animata era stata proprio This Land Is Mine, ossia quella conclusiva: parliamo di "Seder-Masochism", una tagliente e psichedelica reinterpretazione del libro dell'Esodo dell'Antico Testamento.
Sul suo blog sono elencati e descritti tutti i 25 personaggi rappresentanti le diverse popolazioni che hanno combattuto nella martoriata terra di Palestina: dall'uomo delle caverne alle contemporanee forza di offesa israeliane, passando per crociati, ottomani, sionisti europei, gruppi di resistenza armata e terroristi. Sintetizzare millenni di storia in tre minuti è, per forza di cosa, una semplificazione estrema e approssimativa, ma comunque utile e stimolante.
Un cananeo contro l'uomo delle caverne: sono i primi due personaggi del cartone |
Assiri contro egiziani |
Babilonese uccide israeliti |
A terra Alessandro il Grande. Sopra il suo corpo uno dei suoi generali che si appresta a combattere con un esponente della dinastia tolemaica |
Al centro un sacerdote ebraico. A sinistra un maccabeo ("martellatore") e a destra un seleucida |
Crociati contro califfi |
Mamelucchi contro Ottomani |
Britannici e sionisti-europei contro palestinesi |
SEMPLIFICARE E COMPLICARE
Come con tutte le semplificazioni c'è un vantaggio, quello di fornire una comprensione "istantanea" e intuitiva di un problema. In questo caso, tramite la forma di una concisa animazione, anche un bambino o una bambina può comprendere l'essenza della guerra: accaparrarsi terra, risorse e potere eliminando fisicamente altri simili.
E non è un caso che abbiamo visto per la prima volta questo filmato all'interno di un documentario sul sistema scolastico palestinese e israeliano, intitolato "This is my land". Il cartone appare in una scena ambientata in una scuola frequentata sia da bambini palestinesi che israeliani.
Lo svantaggio di tutte le semplificazioni risiede, ovviamente, nel fatto che non si riesce a comprendere la complessa interrelazione di eventi, non si scava nella profondità di una questione. Del resto l'essere umano tende, per natura, a cercare di "afferrare" infinitamente l'interdipendenza tra diversi fenomeni, facendo associazioni mentali, a volte troppo semplificate o basate su pregiudizi. Ogni persona è destinata comunque a non comprendere completamente tutto. Tuttavia, dobbiamo sforzarci di afferrare la complessità, tendendo utopisticamente e all'infinito verso l'insaziabile desiderio di conoscenza.
Per questo concludiamo questo post segnalandovi anche il link a tutti gli articoli dedicati alla causa palestinese pubblicati dallo scorso Aprile in cui, come da linea e filosofia editoriale, ci sforziamo di approfondire dei problemi.
Genwar Titcheb
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