17.4.24

OSPEDALE CAREGGI: CONTINUA POLVERONE SU TRIPTORELINA

PUBBLICATA LA RELAZIONE DEGLI ISPETTORI


Aggiornamento sulla vicenda dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, relativa alla prescrizione della triptorelina che sarebbe avvenuta senza adeguato percorso psico-terapeutico

La relazione degli ispettori contiene undici <<azioni di miglioramento>> da intraprendere, mentre la destra parla di <<illegalità>> e presenta un secondo esposto in procura.

L'invio degli ispettori e le strumentalizzazioni politiche sono vissute dalla comunità LGBTQI+ come un attacco ai loro diritti.



Sullo sfondo bandiere arcobaleno. In primo piano un cartello, con la scritta: "protect our trans kids"
Foto di Ted Eytan da Flickr rilasciata con licenza Creative Commons



UN FARMACO SALVAVITA

La triptorelina è un farmaco usato come bloccante della pubertà. Serve a "mettere in pausa" lo sviluppo sessuale di pre-adolescenti con "incongruenza di genere" (o "disforia di genere", a seconda delle classificazioni) in modo da guadagnare tempo prezioso per compiere scelte ragionate sul proprio corpo e sul percorso di affermazione di genere.

Il farmaco viene ritenuto un vero e proprio "salvavita", dato che lo stress generato dalle differenze tra i tratti fisici e il genere percepito può portare, nei casi più gravi, anche a comportamenti autolesionistici e suicidio.



IL POLVERONE ALZATO DALLA DESTRA

Del "polverone" politico-mediale alzato da denunce di politici di destra e del conseguente "blitz" degli ispettori ministeriali a inizio anno, che faceva temere ad alcune famiglie una sospensione delle terapie, ne abbiamo cominciato a parlare la settimana scorsa

Oltre a diverse interrogazioni presentate da Marco Stella, coordinatore di Forza Italia in Toscana, il senatore Maurizio Gasparri ne aveva presentata un'altra in parlamento a Dicembre, accolta dal ministro della salute Orazio Schillaci. I sospetti mossi dalla destra riguardavano delle presunte violazioni delle direttive AIFA sulla prescrizione del medicinale e, in particolare, sulla mancanza di uno specifico percorso psico-terapeutico preliminare alla somministrazione. A gettare altra benzina sul fuoco ci si è messa l'avvocatessa e giornalista di note testate di destra Annamaria Bernardini de Pace, che aveva presentato anche un esposto alla magistratura, facendo scattare un'indagine "esplorativa", cioè senza indagati e capi d'accusa specifici. La sua tesi appare bizzarra a chi scrive, anche perché pare confondere l'omosessualità con l'identità di genere: alcuni genitori avrebbero preferito far intraprendere un percorso di transizione di genere invece che ammettere l'omosessualità dell3 propri3 figli3. La legale si è detta anche disponibile a portare in tribunale i genitori eventualmente denunciati dai figli stessi.



Una donna con uno striscione, con scritto (traduzione dall'inglese): "Amo mi3 figl3 trans"
Foto di Ted Eytan da Flickr rilasciata con licenza Creative Commons



Due giorni fa la relazione degli ispettori è stata discussa in Regione e pubblicata, dopo che il senatore Gasparri ne aveva annunciato alcuni punti da un gazebo di FI a Firenze, facendo scattare polemiche sulla strumentalizzazione politica della vicenda, che di certo non aiuta la ricerca scientifica.



LA DIFFERENZA TRA LA "E" E LA "O"

Le criticità rilevate dall'ispezione sono più di venti. Quella da cui è derivata la principale diatriba riguarda una frase contenuta nelle linee guida dell'AIFA per la prescrizione della triptorelina: per somministrare il farmaco c'è bisogno che <<assistenza psicologica, psicoterapeutica o psichiatrica>> non siano risolutive. Come avevamo già anticipato, consultando anche altre fonti stampa, quella "o" secondo il ministero avrebbe generato confusione e fa la differenza, oltre a mettere al riparo l'azienda ospedaliera da possibili accuse in tribunale: non si può prescrivere il farmaco se, nell'assistenza del paziente, falliscono gli interventi psicologici e psicoterapeutici, ma va sempre tentata anche la strada della neuropsichiatria infantile. In altre parole, secondo il ministero, è necessario che non siano state risolutive l'assistenza psicologica, psicoterapeutica e psichiatrica. Per questo l'interpretazione del documento dell'AIFA del team del Careggi sarebbe errata.

Altre criticità rilevate dall'ispezione, oltre a quelle relative alla neuropsichiatria infantile e a cui la Regione ha già ovviato inserendo un'apposita struttura "fissa" nell'ospedale, riguardano la trasmissione dei <<dati di monitoraggio clinico>> all'agenzia del farmaco <<relativi a tutti gli 85 pazienti trattati con triptorelina su base trimestrale (...) non adeguatamente divisibili e identificabili>> e alle spese delle 329 confezioni acquistate negli ultimi anni.

Sono dunque undici le <<azioni di miglioramento>> contenute nella relazione e riguardano: organizzazione del percorso psicoterapeutico e di quello assistenziale, presenza del paziente durante primo accesso e successive visite, potenziamento del personale, procedure dettagliate per diagnosi e presa in carico, trasmissione di dati all'AIFA, valutazioni e visite neuropsichiatriche, monitoraggio degli effetti collaterali e miglioramenti nella compilazione delle cartelle cliniche.

La Regione dovrà trasmettere al Ministero le azioni che intraprenderà a seguito delle richieste, entro Maggio, ed entro Luglio dovrà fornire una relazione dettagliata su completamento o avanzamento di esse.



ANCORA ALTO IL POLVERONE

Mentre gli operatori sanitari, e anche molte famiglie, spiegano che il farmaco non viene "prescritto come acqua fresca" e che non ci sono stati aumenti negli accessi, Bernardini de Pace, spalleggiata da Stella, ha presentato un nuovo esposto in procura per valutare il corretto utilizzo dei farmaci. Sarebbe tutta "fuffa" secondo l'assessore regionale alla salute Simone Bezzini, del Partito Democratico, che ha dichiarato: <<la relazione del ministero non mette in discussione i principi delle attività del Careggi negli ultimi 5 anni, tanto è vero che la relazione in certi punti parla di potenziamento e azioni di miglioramento>>. E, infatti, la conclusione della relazione recita: <<Sulla base delle criticità rilevate, si ritiene di formulare, per una valutazione degli organismi regionali preposti, le seguenti azioni di miglioramento>>. Gasparri parla invece di <<tantissime inadempienze (...) chi difende il Careggi lo fa contro diritti e interessi di bambini e famiglie, malamente assistiti (...) difendiamo la salute. Vanno applicate le procedure precise stabilite da AIFA e Comitato bioetico>>. Comitato che, come avevamo spiegato, adesso è maggiormente sotto il controllo governativo. A Firenze, secondo il senatore, sarebbe stata intrapresa una <<condotta gravissima e illegale>>. Oltre alla "condanna senza processo" Gasparri chiede anche le dimissioni del presidente della regione toscana, Eugenio Giani.

E mentre il polverone mediatico-politico è ancora alto diverse famiglie, come riportato anche sulla stampa "mainstream", continuano a difendere l'operato dell'equipe del Careggi.

Una famiglia ha messo in discussione anche l'obbligo del ricorso alla neuropsichiatria infantile dato che, come avevamo già spiegato, chi soffre a causa della non conformità di genere non può essere considerat*, anche secondo le classificazioni ufficiali, come affett* da disturbo psichiatrico (considerazioni "antipsichiatriche" a parte). Va aggiunto anche che monitorando gli organi di stampa "dominanti" (attività "metamediatica" che caratterizza la filosofia editoriale de "La Fanzina Generalista") abbiamo trovato una sola testimonianza negativa riferita al reparto del Careggi che si occupa diincongruenza/disforia di genere e stati intersessuali in età evolutiva e adulta". È quella di una madre che si è lamentata perché alla figlia avrebbero voluto prescrivere testosterone dopo solo due visite psicologiche, e che appare in netto contrasto con tutte le altre.

Continueremo a seguire questa vicenda: è una questione di salute e di diritto all'autodeterminazione, abilmente strumentalizzata per fini politici e che, per questo, non aiuta nell'ottenere valutazioni obiettive e scientifiche sui pro e i contro delle terapie.


Proto-Redazione


Simbolo del transfemminismo
Immagine di Mpasquato da Wikimedia Commons


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