30.7.22

Un milione di alberi di cannabis e venti anni di “berlusconismo”

Le elezioni si avvicinano contestualmente alle promesse “milionarie” di Silvio Berlusconi. Tra le tante quella di piantare almeno un milione di alberi all’anno.

Non ero ancora adolescente quando Internet potevano permetterselo in pochi, Youtube e Facebook sarebbero nati solo quattro anni dopo, i telefonini assomigliavano a dei cordless, i computerini palmari li vedevi solo in qualche "americanata" filmica e la televisione era il principale mezzo di comunicazione di massa. La coscienza politica del millennial che scrive queste righe si sarebbe delineata con precisione solo vent’anni dopo, ma già propendeva per “sinistre” simpatie.


Erano le prime ore di una notte di Maggio 2001, il G8 di Genova non aveva ancora avuto luogo e le Twin Towers di New York erano ancora in piedi: Berlusconi firmava il “primo” patto con gli italiani, in cui prometteva un milione e mezzo di posti di lavoro, 500 mila in più di quelli previsti quando era "scesa in campo" per la prima volta, nel 1994

E io quando riuscivo a stare sveglio fino a tardi guardavo Porta a Porta. Non c'era nessuna simpatia verso il programma, ma non c’era molto altro da guardare e, forse almeno in casa mia, anche da leggere che stimolasse le mie curiosità politiche… Quell'anno firmò un primo "contratto con gli italiani", scimmiottando una strategia elettorale importata dall'america, così come molti film e serie sulle sue televisioni. Un altro patto analogo è stato firmato nel 2018, sempre a Porta Porta. Ora, oltre alle solite promesse che dovrebbero portare vantaggi relativi a una sezione della “classe medio-alta” della popolazione, siccome va di moda parlare di ambiente mentre l’ecosistema Terra collassa, ha aggiunto anche la proposta di piantare un milione di alberi all’anno… Peccato che, come spiegato dal quotidiano Open, un piano analogo esiste già ed è previsto dal Recovery Plan.



Adesso a volte sono “connesso” anche 24 ore al giorno, mi definisco un socialista libertario e la televisione la uso per lo più come monitor. Il tema della verifica delle notizie è all’ordine del giorno, tanto che molte testate hanno un apposita rubrica di “fact checking”, inclusa questa “fanzina” con Chekka il fatto. Proprio in un articolo di questa rubrica si era parlato della cannabis inTailandia e di come veniva raccontata da alcune testate, e si richiamava la promessa berlusconiana di un milione di posti di lavoro, dato che il ministro della salute Tailandese ha regalato un milione di piante di cannabis alla popolazione per incentivarne la coltivazione…

E tu sei ancora lì, dopo il tuo ventennio che ha reso l’Italia una Repubblica dei Pomodori presa in giro da tutto il mondo cosiddetto civilizzato e avanzato economicamente (ma sicuramente più coerente di quel pezzo di pianeta che tu hai guidato); dopo che hai beneficiato più volte dei cambiamenti legislativi per non essere condannato in aula; dopo che hai plasmato intere generazioni di inetti acritici grazie ai programmi televisivi che parlano alla pancia delle persone e non al cuore o al cervello; e tutto ciò insieme a svariati scandali più o meno penalmente rilevanti e legati alla sessualità o alle tue finanze che, nelle altre democrazie liberali e liberiste di cui dici di essere un alfiere, ti avrebbero portato quantomeno alle dimissioni…

E voi che lo votate siete ancora lì, e <<tu sei ancora lì nella televisione>>, come recitano anche i versi di una canzone dei 99 Posse, <<hai cambiato la faccia ma resti lo stesso imbroglione>>  (per dirla in italiano standard)… E poi vedo “Cetto La Qualunque”, il personaggio di Antonio Albanese e mi viene da ridere, ma più da piangere…









ProtoRedazione

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