Per la rubrica Define proponiamo, in questa “edizione notturna”, un brevissimo pezzo sulla definizione di Meme scritto dal nostro Linguista Dilettante.
Salve a tutt#+, mi chiamo Linguista Dilettante, e stanotte propongo una definizione di MEME.
Sul vocabolario online Treccani, nella sezione dedicata ai neologismi, leggiamo che un “meme” è un <<singolo elemento di una cultura o di un sistema di comportamento, replicabile e trasmissibile
per imitazione da un individuo a un altro o da uno strumento di comunicazione ed espressione a un altro (giornale, libro, pellicola cinematografica, sito internet, ecc.)>> e che quelli digitali monopolizzano viralmente <<l’attenzione degli utenti sul web>>. Si spiega che il termine è stato coniato nel 1976 dal biologo Richard Dawkins per indicare <<un’entità di informazione replicabile>>.Quando vari anni fa, da millennial poco avvezzo alle nuove tendenze, mi sforzavo di comprendere il significato di diverse azioni replicate per lo più in maniera parodica, mi è venuto in mente il concetto di “archetipo”. Sullo stesso vocabolario troviamo infatti, alla prima voce, che quest’ultimo è un <<primo esemplare, modello>>…
Allora ho pensato di unire i due concetti, teorizzando questa definizione di MEME:
un archetipo personalizzabile di un qualsiasi contenuto comunicativo (una frase, un’immagine, un video ecc.) che raggiunge un numero di persone abbastanza ampio da potersi definire “virale”, a partire dall’era del Web 2.0, e usato perlopiù in maniera ironica.
Non so quanto questa definizione sia accurata, probabilmente è addirittura strampalata… Ma, con quei pochi esami di linguistica che sono riuscito a dare, ho maturato la concezione che la lingua non è un’entità monolitica, e che siamo anche noi poveri parlanti e linguisti dilettanti a scolpirla…
Riguardo all'etimologia si dice su Wikipedia che meme deriva dall'inglese e a suo volta dal greco antico "mimema", imitazione
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