10.12.22

IL SUPPORTO ININTERROTTO DELLA TURCHIA ALL'ISIS

UNA MINACCIA PER IL MEDIO ORIENTE E IL MONDO INTERO

 

 

Un disegno di un "cucciolo del Califfato" che contiene la bandiera del sedicente stato islamico, armi e arti mutilati: i figli dei terroristi dell'ISIS sono sia vittime che potenziali carnefici della prossima generazione jihadista, soprattutto se la comunità internazionale li lascerà semplicemente a marcire in posti di certo non adatti a bambini. Il video da cui è tratto lo screenshot è quello citato di seguito.

Poche ore fa è stato pubblicato il video di un briefing online organizzato dal Dipartimento dell’informazione e documentazione delle YPJ (Unità di di Difesa delle Donne e parte fondamentale delle Forze Democratiche Siriane -FDS- la formazione militare che difende l’Amministrazione Autonoma del Nord-Est della Siria) con la partecipazione della Comandante Viyan Adar e moderato da Meghan Bodette del Kurdish Peace Institute.

 





Titolo dell’incontro: Il supporto ininterrotto della Turchia all’ISIS. Le YPG e le YPJ, milizie di difesa popolari a maggioranza curda, hanno dato un contributo fondamentale nella lotta contro il sedicente Stato Islamico ma dopo la sua “sconfitta” nel 2017, spiega Bodette, <<l’escalation militare della Turchia nella regione oltre ad aver creato una grave crisi umanitaria ha avuto un impatto negativo nel contrastare l’ISIS>>. L’attacco al Rojava iniziato la notte del 19 Novembre, denominato “Operazione Artiglio di Spada”, oltre a colpire vitali infrastrutture civili contrasta le forze che combattono l’ISIS sul campo e che gestiscono le migliaia di prigionieri “Daesh” (di cui molti occidentali), che hanno militato con l’organizzazione jihadista globale, insieme alle loro famiglie. Di queste fanno parte i “cuccioli del Califfato”, e cioè i bambini che sarebbero diverse centinaia, spesso “frutto” di stupri e matrimoni barbaramente forzati, nonché potenziale nuova generazione di terroristi.

La maggior parte si trova nel campo di Al Hol, definito come <<una bomba a orologeria>> oltre a una sorta di “campo d’addestramento” in cui riorganizzarsi, concetto prossimo a quello del carcere come scuola di criminalità. Negli scorsi mesi sono stati documentati vari tipi di traffici: all’interno dei centri di detenzione si facevano arrivare armi, telefonini, divise turche e opuscoli tradotti in varie lingue, preparatori all’“addestramento”. 

Durante l’incontro vengono anche mostrate le foto dei cadaveri di un adulto e due bambini (presumibilmente uccisi dai “cuccioli del Califfato”) torturati all’interno dei centri che, come altri, si erano rifiutati di sottostare alle regole imposte derivanti da una lettura fondamentalista del Corano.


Una delle armi ritrovata nel centro di detenzione per membri ISIS e le loro famiglie



La moderatrice chiarisce subito un concetto che bisognerebbe prende seriamente in considerazione, e bisognerebbe farlo anche se si volesse essere “semplicemente egoisti” e lasciare la società del Rojava in balia dell’oppressore e dittatore Erdogan mentre vige un “embargo mediatico” internazionale, e pure continuando a “ignorare” l’esistenza di  cittadini occidentali che sono anche terroristi islamici, dei quali molti governi dovrebbero farsene carico: quelle persone che hanno combattuto con lo stato Islamico sono <<una minaccia non solo per quell’area, ma per tutto il Mondo. Ci sono state due operazioni militari turche in precedenza per conquistare zone dove le FDS e l’Amministrazione Autonoma avevano creato un rifugio: lì si è promossa la libertà di religione, l’esistenza di etnie diverse, i diritti delle donne. In queste zone forze come l’ISIS, l’HTS, Al-quaeda e altri gruppi estremisti adesso possono operare indisturbate>>.

In uno dei bombardamenti di questi giorni perfino alcune truppe USA, che insieme alle FDS hanno portato avanti delle operazioni congiunte per il contrasto dell’ISIS, hanno rischiato di essere colpite: il fatto ha provocato una reazione del Comando statunitense, purtroppo ancora troppo “timida” nei confronti del suo alleato con il secondo esercito più numeroso della NATO, mentre sono almeno 10 le vittime tra le forze incaricate di sorvegliare i detenuti dell’ISIS e tra quelle dell’anti-terrorismo, che si occupano di tenere sotto controllo le “cellule dormienti” jihadiste. Otto giorni fa un portavoce delle SDF dichiarava che le operazioni congiunte con il comando internazionale erano sospese: nel briefing non si parlava di questa circostanza.

L’obiettivo della Turchia, spiega la comandante, è quello di indebolire e mettere in pericolo le FDS, bombardando le carceri in cui sono detenuti i Daesh per farli fuggire: <<abbiamo molte prove che la Turchia, tramite organizzazioni umanitarie e non governative in contatto con le donne detenute, cerca di metterle in contatto con dei trafficanti per poi fuggire verso la Turchia>>. Quando arriva un attacco aereo, per esempio con un drone, le forze di sicurezza dei centri detentivi devono mettersi al riparo e nascondersi, e quindi forniscono la chance perfetta per tentare la fuga.

 

Le donne dell'ISIS protestano e si organizzano per le fughe da attuare con la complicità dei bombardamenti aerei turchi



Paradossalmente il governo turco favorisce l’ISIS e altre milizie jihadiste in chiave anti-curda (ma anche anti-siriana) nonché, alcuni ritengono, anche per altri affari come il contrabbando di petrolio. Queste forze estremiste islamiche, a loro volta, sono combattute dagli Stati Uniti che, a loro volta, sono parte del comando internazionale contro l’ISIS insieme alle FDS (quest'ultime considerate come organizzazione terroriste da Erdogan): l’invito finale della Comandante ricalca il concetto già espresso e diretto alla comunità internazionale: bisogna fermare la Turchia per essere più al riparo dalla minaccia fondamentalista islamica.


Nel tweet qui sopra dei manifesti apparsi in Libia che "fondono" il volto di Erdogan con quello di un membro del califfato, e la bandiera turca con quella dello stato islamico. Presumibilmente sono un prodotto della propaganda del generale libico Haftar.

Pseudoredazione


ultima modifica 8/11/23 20:37

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