25.12.22

LA COMUNITÀ IRANIANA IN PIAZZA (DANTE E NEL MONDO)

FUORI LA REPUBBLICA ISLAMICA DALL’ITALIA!




LA MORTE DI MAHSA E LE MINACCE AI MANIFESTANTI FUORI DAI CONFINI DELLA REPUBBLICA ISLAMICA

Lo scorso 16 Settembre Mahsa Amini, 22enne curda e iraniana, veniva arrestata a Teheran, colpevole di non aver indossato correttamente il velo, mentre era in vacanza con la sua famiglia: viene comunicato loro che la punizione della giovane consisterà nel seguire un corso sul corretto uso dell’hijab. Viene poi condotta in una stazione di polizia ma da lì non uscirà più cosciente: le ferite sul suo corpo e alcune testimonianze provano che è stata picchiata. La giovane morirà dopo un paio di giorni in coma in un ospedale.



Un’ondata di proteste scoppia nella repubblica islamica e in tutte le piazze del Mondo per chiedere la fine della dittatura degli ayatollah: uno dei simboli più usato dalle manifestanti in tutto il globo consiste nel taglio di ciocche di capelli in segno di lutto, un usanza curda. Dalla lotta delle donne curde è stato mutuato anche lo slogan “Donna, Vita, Libertà”. La lotta del popolo iraniano sta subendo una feroce repressione che culmina in stupri e condanne a morte, oltre alle centinaia di decessi e feriti a causa degli scontri.





La longa manus del regime e dei suoi sostenitori si estende oltre i confini iraniani: a Ottobre, in Lombardia, una studentessa di medicina figlia di “esiliati” ha ricevuto minacce e insulti da altri studenti per aver preso parte e organizzato delle proteste: le forze dell’ordine hanno disposto delle misure di sicurezza per tutelarla dopo che su dei gruppi Telegram erano state pubblicate foto con una “X” sul suo volto; similmente a Napoli, come ha denunciato l’attivista Gioia Esmeralda Soglia in una precedente manifestazione ad Ottobre in Piazza del Plebiscito, alcuni studenti della Federico II sarebbero stati minacciati da altri connazionali dell’Università Vanvitelli: <<ci sono delle spie che minacciano chi è contro il governo islamico>> anche qui in Italia, ha detto l’attivista ad Alanews.

Anche un membro di un'associazione di attivist#, che preferisce restare anonimo per non dare risalto a un certo tipo di pratiche, ignorandole (e che probabilmente non sarà d’accordo con la scelta di Fanrivista che invece pensa sia fondamentale raccontare questi eventi per diverse ragioni), ha informalmente riferito che avrebbero ricevuto una mail in italiano (ma firmata in farsi) in cui si affermavano le teorie propagandistiche del regime, bollando come “fandonie” le vicende inerenti la morte di Mahsa e le altre istanze di chi chiede più libertà.






Anche per questo, con i nostri scarsi mezzi, non siamo riusciti a oscurare i volti nelle riprese girate ieri, quando abbiamo partecipato a una manifestazione partenopea: abbiamo preferito tutelare la privacy di persone che potrebbero subire ripercussioni (e magari sono anche consce di ciò, sfidando a viso aperto il barbaro apparato di sorveglianza e repressione), come le minacce dirette di altri connazionali o quelle rivolte ai loro cari in patria. Visto che nella nostra linea editoriale c'è un'aspirazione "meta-mediatica" può essere interessante far notare che ci siamo attenuti -forse in maniera "troppo" rigorosa- alle linee guida deontologiche e a norme di buonsenso per i/le compagn# che rischiano la pelle semplicemente manifestando in piazza.


LA COMUNITA' IRANIANA PARTENOPEA SCENDE ANCORA IN PIAZZA, QUESTA VOLTA A POCHE ORE DAI "CENONI" NATALIZI

Studentesse, studenti e membri della comunità iraniana di Napoli sono scesi più volte in piazza in questi mesi. L’ultima volta è stata ieri, vigilia di Natale, con un presidio in Piazza Dante, sostenuto dall'organizzazione libertaria e umanista "La Comune" e dall' "Associazione antirazzista inter-etnica 3 Febbraio" (A3F in acronimo).




Nella chiassosa piazza Dante, a poche ore di distanza della ricorrenza natalizia consumista, tra venditori ambulanti, baretti e persone brille che scandivano slogan senza realmente capire la tragicità delle rivendicazioni della comunità iraniana, c’erano anche una decina di attivist# italian# e molti astanti interessati: partecipare a queste iniziative è il minimo (e forse nemmeno) di quello che possiamo fare per la loro causa!

Donna, Vita, Libertà! No alla dittatura! Fuori la repubblica islamica dall’Italia!

 











Proto-redazione

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