La Global Sumud Flotilla è stata attaccata ancora una volta in acque internazionali, vicino alla Grecia, intorno all'una di notte (ora italiana) del 24/09/2025.
Dalle prime immagini e testimonianze video diffuse da vari attivisti si può pensare che siano state sganciate da una dozzina di droni delle granate stordenti, studiate per accecare e stordire con forti rumori. Non si esclude che siano stati usati anche liquidi o materiali non meglio identificati, forse simili a quelli impiegati nell'attacco di 3 mesi fa contro la Madleen.
L'ennesimo atto terroristico arriva dopo che negli scorsi giorni il traffico di droni sulla Flotilla era stato intensificato.
Sarebbero almeno 5 le barche colpite, tra cui la Zefiro che ha subito danni al sostegno dell'albero.
Israele, così come qualunque altro suo alleato o soggetto non statale, non ha alcun diritto di commettere atti di pirateria in acque internazionali e men che meno in acque palestinesi. A quelle stesse acque mira anche il losco complesso militare-industriale: pochi giorni dopo il 7 Ottobre è stato firmato un accordo tra varie multinazionali e Israele, al fine di ricercare gas nella costa palestinese.
Esigiamo che si aprano canali umanitari veri, non le sadiche trappole camuffate da siti di distribuzione degli aiuti.
Esigiamo che sia fatta giustizia e che si stabiliscano eque riparazioni ai palestinesi per i decennali torti e crimini subiti.
Il primo passo è fermare qualunque rapporto commerciale e diplomatico con uno stato che pratica terrorismo e apartheid.
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