Riceviamo e pubblichiamo nello "Spazio Comunica Azioni" una "call" per un progetto di ricerca indipendente sul lavoro-sfruttamento stagionale e precario di una compagna.
La "chiamata"
è anche denuncia contro gli abusi del precariato e sfogo di "classe
precaletaria" (per questo l'abbiamo inclusa anche nella rubrica "Cronache Precarie").
Si tratta di un
progetto "etnografico informale" che potrebbe evolversi in
un'auto-produzione editoriale.
La Stagione dell’Orrore viene e va!
Ciao!
Immagine di Jazz Guy da Flickr rilasciata con licenza Creative Commons |
Il mio nome è Marga Romagnoni e sono una barlady antropologa, alle volte antropologa barlady, specializzata in Pestati, Blended, Studi Femministi, Salute Mentale e Critica Anticapitalista in genere.
Mi occupo di Antropologia ormai saltuariamente, in forma autonoma (ossia non dipendo da nessuna Università o altra istituzione) e ‘a sentimento’.
‘A sentimento', significa che decido cosa investigare in profondità sulla base delle sfighe che mi succedono.
‘A sentimento', significa che il mio operato riguarda una vocazione di vita e che non vengo pagata per farlo.
Sono sempre stata quello che Antonio Gramsci ha definito come “intellettuale organico”, ossia faccio parte io stessa dei contesti che pretendo studiare e sui quali produco teoria; l’obiettivo è dunque quello di trovare forme di denuncia, miglioramento ed emancipazione collettiva e non quello di avanzare nella mia carriera sulla pelle altrui.
Se ti è arrivato questo messaggio, è perché, molto probabilmente, come me lavori nel settore Ho.Re.Ca (acronimo di "Hotel Restauranta Café" che indica il settore alberghiero) in modalità stagionale o conosci qualcuno che lo fa.
Ti contatto perché ho in programma di condurre un’etnografia dei contesti del lavoro stagionale, con l’obiettivo di rintracciarne, renderne visibili e analizzarne le problematicità sociali specifiche.
Cos’è un’etnografia
Un’etnografia è una modalità scientifica di indagine di un fenomeno sociale, in cui le persone sono chiamate a prendere parola sulle proprie esperienze, solitamente in forma anonima e senza alcuna ripercussione.
In altre parole, le persone che fanno parte di un dato gruppo sociale mi raccontano delle cose rispondendo a delle domande, io poi analizzo i dati ed estrapolo il quadro di cosa stia succedendo in un contesto a livello generale.
In questo senso, sono solita utilizzare un metodo misto, ossia composto da un questionario scritto ed, eventualmente, da una successiva intervista in profondità.
Per le necessità di anonimato che caratterizzano questo tipo di procedura, il risultato finale solitamente è un testo scritto che prevedo di pubblicare tramite una piccola casa editrice indipendente o in forma totalmente autonoma, mediante self-publishing.
Non so quale sia la tua storia, ma dalla mia esperienza e da quella di molte altre persone a me vicine deduco il dato di fatto per cui gli ambienti del lavoro stagionale siano caratterizzati da forme di sfruttamento molto elevate e pressoché insindacabili, ossia al di fuori delle normali coperture sindacali che garantiscono il rispetto di diritti normali.
Un far west generalizzato in cui esiste la sospensione delle leggi italiane e delle norme di buon senso; una sospensione temporale unificata da Trieste in giú, in cui ogni Hotel diviene una sorta di monarchia feudale autonoma, in cui vige la legge del clientelismo, del leccakulismo e pure la legge del taglione.
Sono abituata a vedere e a sentire ogni tipo di storia sulla “Stagione dell’Orrore”; racconti legati dal filo rosso della violazione costante e multipla dei diritti della classe lavoratrice.
Personalmente, nel mio piccolo ho vissuto:
-Stagioni totalmente in nero
-Contratti non conformi
-Contratti trappola
-Inquadramenti al ribasso che ledono carriere
-Part time verticali di 70 ore settimanali, di cui vieni a conoscenza solo di fronte a una Naspi un po' così
-Modelli Unilav registrati contro la mia esplicita volontà
-Clausole contrattuali incostituzionali
-Buste-paga da film Fantasy e fuori-busta da migliaia di euro a discrezione del Titolare
-Straordinari molto al di fuori dei termini legali e che non vengono retribuiti
-Intimidazione e Mobbing
-Ingiurie e minacce di ogni tipo da parte dei miei superiori
-Richieste che ledono il pubblico decoro, la professionalità e la costituzione italiana
-Alloggi che somigliano a galeoni dei pirati; altri a caserme; altri a conventi di clausura
-Mortificazione umana e professionale
-Videocamere e microfoni da intercettazione ambientale non segnalati
-Molestie Sessuali a turno spezzato
-Giorni di lutto regolarmente documentati che in busta-paga si trasformano in giorni di ferie
-Bugie, bugie e ancora bugie
-Altre varie ed eventuali che per fortuna ho rimosso.
Se suona la campana, sappi che è normale.
Se sei stanc* di questa situazione, sei in buonissima compagnia.
Se pensi che la situazione sia destinata a non cambiare perché, tanto, il coltello dalla parte del manico ce l’hanno loro e tu hai bisogno di soldi, ti sbagli. La storia del movimento operaio nel nostro paese insegna il contrario.
Se, dopo averne passate di ogni, ti trovi finalmente in un ‘buon posto’, ricorda da dove vieni e che la ruota gira…
Questo progetto vuole essere un primo passo verso il miglioramento possibile delle nostre vite e questo corrisponde alla ricerca della giustizia e della felicità per sé e per le altre persone.
La parola è uno strumento potentissimo; nulla è più come prima, dopo aver raccontato la propria vulnerabilità; smettila di stare zitt*! Fino a quando sarai dispost* a subire?!?
Se consideri di avere una storia vecchia e nuova da raccontare, anche solo per il gusto di farlo, anche solo perché è bello buttare un po' di merda sullo stronzo per cui lavori, contattami pure all’indirizzo:
lastagionedellorrore@gmail.com .
Grazie per l’attenzione e un abbraccio.
Daje: forza e koraggio.
Marga Romagnoni
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