16.12.23

VA BENE FARE “LA GAVETTA”, MA…

...GRATIS È QUASI SEMPRE SFRUTTAMENTO!


disegno di una gavetta metallica


Per la rubrica “Cronache Precarie” spieghiamo cos’è, letteralmente e in senso figurato, la gavetta e pretendiamo che ci venga pagata il giusto.


Nella foto c’è una “gavetta”, nota anche come “gamella”. Letteralmente, si tratta di un contenitore metallico che funge sia da pentolino che da piatto, concepito per essere usato dai militari di basso rango in situazioni in cui non si può cucinare, ma al limite si può riscaldare il cibo. In senso figurato indica dunque il fare carriera partendo dai compiti più umili.

Si sente spesso dire che “la gavetta bisogna farsela”, qualunque tipo di lavoro e carriera si voglia intraprendere in questa precaria esistenza lavorativa... 

E va bene... Vanno bene i “pezzetti” di un lavoro di squadra percepiti come delle grane, le “prove” di un lavoro individuale da ripetere più e più volte finché non si raggiungono dei livelli accettabili, anche se questi “pezzetti” e queste “prove” sono le più umili, le più noiose, le più difficili da sopportare, le meno gratificanti, le meno qualificanti, quelle che sembrano più “inutili” ma che vanno comunque fatte, oppure quelle “gatte” fondamentali e complesse che nessuno vuole pelare!

Però pagateci! La gavetta gratis, anche se chiamata “formazione”, “alternanza scuola-lavoro”, “tirocinio curricolare o extracurricolare”, “stage non retrbuito” o retribuito troppo poco, “status di precario dipendente dal mercato del lavoro”, quasi sempre è solo un’altra forma di sfruttamento legalizzato!

Se costretto continuerò a “fare la gavetta” fino alla pensione che non potrò mai maturare, anche perché non si smette mai di imparare, perché forse tutta la vita è una sorta di mega-gavetta: ma almeno pagatemela decentemente questa gavetta, così posso avere una vita dignitosa! E così qualcuno di voi si arricchisce un po’ di meno...  


Caio Prerr

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