24.1.24

A CHI TANTO E A CHI NIENTE:

L’1% POSSIEDE IL 45,6%. IL 50% SOLO LO 0,75%

 

immagine di un dollaro con al centro la figura di un mendicante che chiede la carità a un signore in giacca e cravatta

L’1% DEI PIÙ RICCHI AL MONDO POSSIEDE IL 45,6% DELLA RICCHEZZA GLOBALE; LA METÀ PIÙ POVERA NE POSSIEDE SOLO LO 0,75%; IL 5% DEGLI ITALIANI POSSIEDE IL 46% DELLE RICCHEZZE.


Le statistiche sulla concentrazione del potere economico in Italia e nel Mondo ci fanno comprendere che è sempre più urgente attivarsi per esigere una più equa distribuzione delle ricchezze (non considerando la confusione tra  meriti, privilegi e fortune). Ne parliamo sulla rubrica “Dati Parziali”.

 

 

LA SOPRAVVIVENZA DEL PIÙ RICCO

L’ultimo report sulle disuguaglianze legate alla ricchezza di Oxfam (confederazione internazionale di ONG e movimento che lotta contro disuguaglianze povertà) intitolato “Survival of the richest” (letteralmente “Sopravvivenza del più ricco”, titolo che fa il verso al motto darwiniano della “sopravvivenza del più adatto) afferma che:

<<L’1% dei più ricchi al Mondo possiede il 45,6% della ricchezza, mentre la metà più povera del pianeta ne possiede solo lo 0,75%.

81 miliardari possiedono più ricchezza di quella del 50% del resto della popolazione mondiale messa insieme.

10 miliardari possiedono più di 200 milioni di donne africane messe insieme>>.

Inoltre nell’ultimo decennio <<l’1% più ricco dell’umanità ha acquisito più della metà di tutte le nuove ricchezze>>.

Le ricchezze sono quindi concentrate nelle mani di pochissimi miliardari, mentre miliardi di persone fanno fatica anche a mettere insieme le calorie minime necessarie al funzionamento biochimico del proprio corpo e possiedono una parte infinitesimale degli averi globali.

 

In basso a destra l'immagine di un dollaro con al centro la figura di un mendicante che chiede la carità a un signore in giacca e cravatta. Poi la scritta: L’1% dei più ricchi al Mondo possiede il 45,6% della ricchezza. La metà più povera del pianeta ne possiede solo lo 0,75%.



In basso a destra l'immagine di un dollaro con al centro la figura di un mendicante che chiede la carità a un signore in giacca e cravatta. Poi la scritta:  81 miliardari possiedono più ricchezza del 50% del resto della popolazione mondiale messo assieme.


RICCHI SEMPRE PIÙ RICCHI, POVERI SEMPRE PIÙ POVERI

I numeri che indicano come i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri emergono anche dal report sulle disuguaglianze della ricchezza di Oxfam Italia intitolato “Disuguaglianza, Il potere al servizio di pochi” (parte del rapporto è basato a sua volta su quello succitato).

Si stima infatti che l’1% della popolazione possiede il 59% dei titoli finanziari globali.


In basso a destra l'immagine di un dollaro con al centro la figura di un mendicante che chiede la carità a un signore in giacca e cravatta. Poi la scritta: L’1% della popolazione possiede il 59% dei titoli finanziari globali. .


Ci sono poi 5 “miliardari-padroni” tra i più abbienti al Mondo: Elon Musk (padrone di Tesla), Bernard Arnault (padrone di Louis Vuitton), Jeff Bezos (padrone di Amazon), Larry Ellison (padrone di Oracle) e Mark Zuckerberg (padrone di Meta, quindi Facebook, Whatsapp ecc.).


In basso a destra l'immagine di un dollaro con al centro la figura di un mendicante che chiede la carità a un signore in giacca e cravatta. Poi la scritta: Sono 5 i “miliardari-padroni” più abbienti al Mondo: Elon Musk (padrone di Tesla), Bernard Arnault (padrone di Louis Vitton), Jeff Bezos (padrone di Amazon), Larry Ellison (padrone di Oracle) e Mark Zuckerberg (padrone di Meta, quindi Facebook, Whatsapp ecc.).


Questi 5 hanno raddoppiato le loro ricchezze a partire dal 2020 (quindi a partire dallo scoppio della pandemia), mentre 5 miliardi di persone sono diventate più povere: <<la ricchezza dei cinque miliardari più ricchi al mondo è più che raddoppiata, in termini reali, dall’inizio di questo decennio, mentre la ricchezza del 60% più povero dell’umanità non ha registrato alcuna crescita>>. Inoltre si calcola che <<se i 5 uomini più ricchi al mondo spendessero 1 milione di dollari al giorno, ci vorrebbero 476 anni per esaurire la loro ricchezza complessiva>>.

Anche l’inquinante industria dei combustibili fossili diventa sempre più ricca e, nonostante questo, gli investimenti <<in attività a basse emissioni di carbonio rappresentano meno dell’1%>>. Mentre immaginiamo un futuro distopico in cui solo i più ricchi potranno permettersi aria pulita da immettere tramite bombole e impianti di aerazione in lussuose fortezze dorate, oppure in cui avranno la possibilità di “emigrare” e colonizzare altri pianeti, noi “comuni mortali” ragioniamo su quanto il pianeta diverrà sempre più invivibile... I veri “eco-terroristi” non sono le persone che protestano con azioni dimostrative e non violente, sono invece quelli che minacciano la nostra stessa esistenza, quelli che considerano solo il profitto, che vivono al di sopra delle possibilità proprie e del pianeta, incuranti di come vivranno altri loro coevi e, soprattutto, i loro posteri.

Altro problema irrisolto del “dis-ordine internazionale” è quello delle tasse eluse o evase, e quindi di “purgatori” e “paradisi fiscali”: per esempio metà dei miliardari del mondo vivono in paesi dove non ci sono tasse sulla successione, il che corrisponde a 5 bilioni (più del PIL dell’intero continente africano) che verrebbero ereditati senza versare un centesimo di tasse.

 

In basso a destra l'immagine di un senzatetto che dorme su una panchina. Poi la scritta: Sono 5 i “miliardari-padroni” più abbienti al Mondo: Elon Musk (padrone di Tesla), Bernard Arnault (padrone di Louis Vitton), Jeff Bezos (padrone di Amazon), Larry Ellison (padrone di Oracle) e Mark Zuckerberg (padrone di Meta, quindi Facebook, Whatsapp ecc.)  Dal 2020 questi 5 hanno più che raddoppiato le loro ricchezze. Invece 5 miliardi di persone sono diventate più povere...  In Italia, a fine 2022, l’1% più ricco era titolare di un patrimonio 84 volte superiore a quello detenuto dal 20% più povero della popolazione  Il cinque per cento delle famiglie italiane più ricche possiede circa il 46 per cento della ricchezza netta totale.

 

IL 5% DEGLI ITALIANI POSSIEDE IL 46% DELLE RICCHEZZE. I “SUPER-RICCHI” CHIEDONO PIÙ TASSE!

Secondo dati pubblicati dalla Banca d’Italia (basati a loro volta su statistiche trimestrali e sperimentali della Banca Centrale Europea) <<il cinque per cento delle famiglie italiane più ricche possiede circa il 46 per cento della ricchezza netta totale>>, con gli indici di disuguaglianza rimasti <<sostanzialmente stabili tra il 2017 e il 2022>>.

Sempre dallo studio di Oxfam Italia si evince che << In Italia, a fine 2022, l’1% più ricco era titolare di un patrimonio 84 volte superiore a quello detenuto dal 20% più povero della popolazione, la cui quota di ricchezza nazionale si è dimezzata in un anno. Per anni Oxfam ha lanciato l’allarme sull’estremizzarsi della disuguaglianza, ed oggi, agli inizi del 2024, il vero pericolo è che questa incredibile divaricazione diventi la normalità>>.

Ha fatto molto scalpore la lettera inviata pochi giorni fa da più di cento “super ricchi” al Forum economico mondiale di Davos, incontro annuale organizzato da una fondazione svizzera cui prendono parte imprenditori e politici di tutto il globo. Andrea Fumagalli, docente di economia e collaboratore di Radio Onda d’Urto definisce il forum come <<una scusa per mettere in campo rapporti economici di business fra le grandi corporation internazionali>>. Questi facoltosi “capitalisti illuminati” hanno sostanzialmente chiesto di essere tassati di più: <<la nostra richiesta è semplice: chiediamo più tasse per noi, i più ricchi della società. Questo non altererebbe il nostro standard di vita e nemmeno quello dei nostri figli, non causerebbe danni alla crescita economica delle nostre nazioni>>. Insomma, sarebbe comunque insufficiente, secondo chi scrive questo post, perché va cambiato il paradigma di crescita, che non deve essere quello del volume di affari, ma della qualità delle relazioni umane e della vita. Tuttavia è significativo che a chiedere più tasse per chi possiede molto di più non sono solo i “comuni mortali sinistroidi” ma addirittura i cittadini più facoltosi del pianeta. Intanto la maggioranza delle altre persone vive nell’indifferenza, non curante di questioni diverse da quelle della propria dimensione individuale.

Quindi l’istanza di questi “super-ricchi” è mossa da intenzioni sincere finalizzate a un mondo più equo? Si rendono forse conto che la tenuta sociale e ambientale sta per collassare, e quindi non riusciranno a godere delle loro fortune? In altre parole: forse hanno capito che serve qualche “concessione” in più ai poveri cristi altrimenti il sistema scoppia! Non possiamo dire con certezza cosa muove le intenzioni del centinaio degli iper-facoltosi, ma di certo c’è che queste persone ritengono la “filantropia” e le donazioni sporadiche come insufficienti a mandare avanti la “baracca liberal-liberista, che tende sempre più verso l'anarco-capitalismo.

 

REDISTRIBUZIONE: L’UNICA SOLUZIONE!

immagine di un senzatetto che dorme su una panchina


Il reddito di cittadinanza concepito all’epoca dei “5 Stelle” aveva un sacco di pecche ed era insufficiente, ma era comunque un “minimo sindacabile” per far vivere dignitosamente tantissime persone, per strapparle dalle grinfie del “welfare mafioso” e per evitare una frattura sociale che purtroppo sembra imminente.

Il nuovo governo attacca precari e più poveri, definendoli “divanisti” e non aiutando chi avrà la “sfortuna” di non avere figli minorenni a carico o disabilità, e quindi che sostanzialmente non avrà diritto a nessun sostegno.

Ma se così poche persone hanno il privilegio o la fortuna (piuttosto che il “merito”) di accumulare sempre più risorse grazie ai vantaggi assicurati dalle rendite diposizione, perché per chi è più sfortunato e in difficoltà è un tabù parlare di investire qualche spicciolo per un reddito di base universale?! Perché chi è più ricco ha il “diritto” di sperperare denaro nelle frivolezze che più sono gradite, mentre chi è più povero non ha nemmeno il “diritto” ad avere un reddito di base che gli assicuri una vita dignitosa, che lo supporti per svolgere un ruolo proficuo per la società intera?! Sarebbe uno spreco?! Tanto i senzatetto e i “barboni” spenderebbero tutto in droghe come alcol e tabacco?! Tanto vale lasciarli lì a marcire come se fossero delle “bestie umane”? La povertà è un <<difetto di personalità>> come la definì la “lady di ferro” liberista? C’è qualcosa di sbagliato nel modo di essere e di pensare di chi vive in povertà?! Se lo merita?!

Assolutamente no! Il problema principale sono le “condizioni di partenza” o le circostanze sfavorevoli di chi vive sotto o vicino alla soglia di povertà, delle circostanze che trascinano quelle persone in un circolo vizioso... Tanto è vero che sono stati fatti diversi esperimenti donando somme di denaro, senza imporre condizioni su come dovevano essere spese, a gruppi di persone che vivevano in condizioni precarie. Il risultato: non solo queste persone non hanno sperperato soldi in droghe e divertimenti, ma sono riuscite a migliorare la loro qualità della vita e a pesare meno sul bilancio pubblico. Ma di questo ne parleremo in maniera più approfondita tra le righe virtuali della rubrica “Cronache Precarie”…

Come dice il rapporto succitato di Oxfam Italia, <<il potere politico e l’uso che ne viene fatto costituiscono una leva potentissima per contrastare o al contrario alimentare le disuguaglianze. Siamo davanti a un bivio: tra un’era di incontrollata supremazia oligarchica o un’era in cui il potere pubblico riacquista centralità promuovendo società più eque e coese ed un’economia più giusta ed inclusiva>>.

Per questo dobbiamo smettere di essere indifferenti, cominciare a organizzarci, a reclamare i nostri diritti basilari, ad autogestire le nostre vite, a concepire e a sperimentare nuove forme di organizzazione socio-economiche alternative a quelle dominanti.

Nolletta Cronissa

 


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Foto credit: illustrazione del dollaro di "geralt" e foto del senzatetto di "planet_fox" da Pixabay.

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