12.3.23

NUOVO NAUFRAGIO NEL MEDITERRANEO OGGI, A DUE SETTIMANE DALLA STRAGE DI CUTRO

ALARM PHONE AVEVA LANCIATO L'ALLERTA 24 ORE PRIMA


In foto il primo tweet in cui Alarm Phone dava l'allarme, e quello in cui si constata l'irreparabile e si denunciano le autorità italiane



Ieri,11 Marzo, Alarm Phone, rete di volontari e attivisti con l'obiettivo di amplificare la visibilità delle persone in pericolo durante i viaggi della speranza tramite contatti telefonici, aveva lanciato un'allerta diffusa anche via Twitter: <<siamo in contatto con 47 persone alla deriva che sono fuggite dalla Libia. Le condizioni meteo sono estremamente pericolose ed è necessario soccorso immediato!>>.

Due ore fa (sono le 18 mentre si scrive questo post), 24 ore dopo il primo di diversi allarmi con tanto di coordinate e indicazioni precise arriva un altro messaggio, che constata l'irreparabile: <<Siamo scioccati. Secondo diverse fonti decine di persone da quella barca in pericolo sono affogate>>, come troppo spesso avviene, anche se questa volta i corpi non verranno trasportati dalle onde e dalla mancanza di umanità sulle nostre spiagge: lontano dagli occhi e quindi anche dall'attenzione mediatica e dell'opinione pubblica che speriamo non cali, ma che diventi invece più decisa! (e faremo almeno il nostro piccolo come medium indipendente) 

<<Avevamo inizialmente allertato le autorità alle ore 2:28 CET dell'11 Marzo, sottolineando la situazione di pericolo. Le autorità italiane hanno consapevolmente ritardato i soccorsi lasciandole morire>> è l'accusa, con un'argomentazione opposta a quella ripetuta svariate volte dalla presidente del consiglio dei ministri Meloni e dal governo che non hanno ancora risposto davvero alla domanda centrale dell'altra strage: perché quel giorno è uscita la Guardia di Finanza e non la Guardia Costiera? Non ci interessa cosa ha detto Frontex, ci interessa conoscere le catene di comando e di responsabilità italiane, in particolare quelle che riguardano i ministeri guidati da Salvini e Piantedosi! 

Un'ora fa un altro tweet: <<dopo il naufragio con molti morti, ci preoccupiamo che i sopravvissuti -i quali hanno visto i loro amici morire prima di essere salvati da un'imbarcazione mercantile- saranno obbligati a ritornare in Libia o Tunisia, dove condizioni inumane li aspettano. Chiediamo che tutti i sopravvissuti vengano portati in un posto sicuro in Europa!>>. Questa richiesta ci pare tanto giusta quanto simbolica, sapendo che i governi italiani (ed europei), inclusi quelli del PD, hanno finanziato e continuano a finanziare organismi come la sedicente Guardia Costiera Libica collusa con i trafficanti, e hanno sfornato leggi che criminalizzano la solidarietà a partire da Minniti.

Due settimane fa il naufragio di Cutro: la strage si ripete!






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