15.5.24

ATTACCATA TRE VOLTE IN UNA SETTIMANA SEDE UNRWA DI GERUSALEMME EST

LAZZARINI: <ATTO OLTRAGGIOSO. TROVARE I RESPONSABILI SE NON SI VUOLE STABILIRE UN NUOVO E PERICOLOSO STANDARD>


IERI GLI ISRAELIANI RICORDAVANO L'"INDIPENDENZA", OGGI I PALESTINESI RICORDANO LA "NAKBA"


Lanci di pietre, intimidazioni a mano armata e attacchi incendiari alla sede dell'UNRWA di Gerusalemme Est per ben tre volte in sette giorni. 

Gli attacchi, anche quelli contro i camion che portano cibo e aiuti a Gaza, accompagnano una campagna di delegittimazione internazionale ai danni dell'Agenzia ONU per il Soccorso e il Collocamento dei Profughi Palestinesi nel Vicino Oriente: scopo principale dei fanatici messianici e dei fascio-sionisti è quello di minare il "diritto al ritorno" di profughi e discendenti palestinesi (oltre che controllare la ricostruzione di Gaza e appropriarsi delle sue risorse). 

Ricordiamo, inoltre, che i vertici dello stato teocratico ed etnocratico sostengono che diversi membri dell'UNRWA sarebbero complici di Hamas e altri gruppi armati ma, secondo l'Agenzia, queste accuse (mai provate) sarebbero state "fabbricate" estorcendo false confessioni con torture agli ostaggi palestinesi.

Infine, ricordiamo che oggi ricorre un funesto anniversario per i palestinesi: la "Nakba"...



Una mappa che mostra come la comunità ebraica è passata dal possedere circa il 7% delle terre nel '47 a occupare quasi tutta la Palestina, inclusi gli insediamenti illegali in Cisgiordania. Il titolo recita: <L’ESPANSIONE COLONIALE DAL 1947 A OGGI>. Sotto la scritta:<Nel primo riquadro, in blu, le terre possedute da ebrei nel 1947. Nel secondo i confini stabiliti nel 1949: la “Green Line” delimita Gaza (governata dall’Egitto) e la Cisgiornania (dalla Giordania). Nel terzo e nel quarto la suddivisione attuale con gli insediamenti illegali, dopo gli Accordi di Oslo e le elezioni del 2006.>

Le 4 mappe sono state elaborate da Oncenawhile e Comservant, tratte da Wikimedia e rilasciate con licenza Creative Commons.





GLI ATTACCHI DEI "COLONI" (MILIZIE PARAMILITARI)

In un messaggio su "X" (ex Twitter) del 9 Maggio Philippe Lazzarini, Commissario generale dell'UNRWA, annunciava la chiusura temporanea dell'ufficio dell'Agenzia di Gerusalemme est. Il motivo: un attacco di <<estremisti israeliani>> che hanno <<incendiato per due volte il perimetro del quartier generale dell'UNRWA (...) causando ingenti danni alle aree esterne. Al pian terreno si trova anche un deposito di benzina per le macchine dell'Agenzia. Il nostro direttore, con l'aiuto di altri membri dello staff, hanno domato da soli l'incendio perché i pompieri e la polizia israeliana hanno impiegato molto tempo prima di arrivare. Una folla di uomini armati sono stati visti mentre cantavano "Bruciamo le Nazioni Unite" (come nel video allegato sotto e diffuso sui media israeliani) (...) Hanno lanciato pietre a funzionari dell'ONU e contro l'edificio. Negli ultimi mesi, membri dell'ONU sono stati costantemente sottoposti a molestie e intimidazioni. In diverse occasioni, gli estremisti israeliani li hanno minacciati con delle pistole. È responsabilità dello Stato di Israele, in quanto potenza occupante, di assicurare che il personale ONU e i suoi edifici siano sempre protetti>>.




Se non vedete il "tweet" di Lazzarini in inglese e il video nel riquadro qui sopra lo trovate a questo link



Evidentemente le autorità dello stato occupante non sono riuscite (o non sono interessate) a tutelare l'incolumità dell'Agenzia: è notizia di ieri (diffusa dalle agenzie stampa Wafa e Nova) che si è verificato un terzo attacco.

Aumentano sempre di più le violenze dei coloni degli insediamenti illegali, attirati negli anni da tutti gli angoli del Mondo con una serie di incentivi per continuare a espandere l'occupazione. Molti dei coloni sono formalmente civili ma, de facto, fanno parte di milizie paramilitari. Negli ultimi mesi sono state svariate gli attacchi ai camion che dovevano consegnare beni di prima necessità nella Striscia di Gaza, mezzi di trasporto che sono stati anche incendiati.


FERMIAMO COLONIALISMO E NAKBA PERPETUA

Il 14 Maggio i sionisti festeggiano settantasei anni di colonizzazione. La chiamano "indipendenza".

Il 15 Maggio per i palestinesi è l'anniversario più triste, quello della "Nakbadel '48 ("Catastrofe" in arabo): la guerra di conquista alimentata dal disordine internazionale e dagli interessi del capitale rendeva profughi più di 700mila palestinesi, dando avvio a un ciclo di pulizie etniche che continua ancora oggi, quando ormai abbiamo raggiunto l'apice del "genocidio incrementale". Nel 1967, con la "guerra dei sei giorni", la "Naksa" ("sconfitta" in arabo), rese sfollati altri 400 mila palestinesi.

Oggi l'intera striscia di Gaza è praticamente distrutta e i quasi due milioni di gazawi si ritrovano a essere "sfollati interni", intrappolati in una mortifera prigione a cielo aperto, senza cure, senza cibo, senza acqua desalinizzata, senza umanità... Vengono fatti spostare da un luogo all'altro, con rassicurazioni (regolarmente non mantenute) che non verranno colpiti, diffuse tramite inquietanti telefonate, volantini lanciati dagli aerei e avvisi "digitali". Circa 450mila di loro si erano rifugiati a Rafah, al confine con l'Egitto, dopo essere stati sfollati più e più volte. Per l'ennesima volta, spiega in un comunicato l'UNRWA, quel mezzo milione di persone adesso ha dovuto lasciare perfino Rafah, dopo il preannuncio di un imminente invasione via terra dalle forze di offesa israeliane che moltiplicherà gli effetti catastrofici della punizione collettiva dei palestinesi, spacciata come legittima difesa, avallata e sostenuta dalle armi occidentali, incluse quelle usate per il "bombardamento mediatico".

Facciamo tutto quello che possiamo per fermare i massacri e porre fine all'avventura secolare e coloniale israeliana: scendiamo in piazza, manifestiamo, firmiamo petizioni, organizziamo incontri, parliamo con i nostri vicini di Palestina e supportiamo in qualunque maniera sia possibile la resistenza e l'esistenza del popolo palestinese.

Stop genocidio, stop colonialismo, no all'ennesima Nakba!


Proto-Redazione


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